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Cronaca

Strage del Mottarone, scontro tra procura e gup: si riparte da zero

Non c’è accordo sui capi di imputazione su cui fondare il rinvio a giudizio delle sei persone sotto accusa.

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Strage del Mottarone, scontro tra procura e gup: si riparte da zero. Non c’è accordo sui capi di imputazione su cui fondare il rinvio a giudizio delle sei persone sotto accusa.

Strage del Mottarone, scontro tra procura e gup: si riparte da zero

Tutto (o quasi) da rifare per quanto riguarda il procedimento a carico delle sei persone sotto accusa per la strage del Mottarone del maggio 2021. Questo perché non c’è accordo tra le procuratori e il giudice per l’udienza preliminare sui capi di imputazione con cui rinviare a giudizio gli accusati.

La gup di Verbania Rosa Maria Fornelli ha infatti deciso che il procedimento dovrà ripartire dalla chiusura delle indagini avvenuta oltre un anno fa. A questo impasse si era giunti dopo che a metà luglio 2024 la stessa giudice aveva chiesto alla procuratrice Olimpia Bossi e alla sostituta Laura Carrera che si occupano del fascicolo sin dal giorno della tragedia del 23 maggio 2021, di riformulare i capi di imputazione nei confronti delle sei persone e delle due società coinvolte.

Reati più gravi e meno gravi

In pratica, la richiesta era quella di escludere i reati inerenti al dolo e alla sicurezza sul lavoro, con le relative aggravanti. Alleggerendo così, di fatto, la posizione di alcuni. La procura aveva detto no e la “palla” era così tornata nelle mani della gup, che ieri dopo essersi ritirata in camera di consiglio ha preso la sua decisione (viceversa, avrebbe potuto accettare i capi d’imputazione come proposti e optare per i rinvii a giudizio o i proscioglimenti).

Si riparte con l’udienza preliminare

Come riporta Prima Novara, il fascicolo verrà ora restituito alla procura e l’udienza preliminare inizierà da capo, con un altro giudice a esaminare le richieste. Un vero e proprio corto circuito non certo gradito dai familiari delle vittime, che comprensibilmente si attendevano una giustizia dai tempi più veloci.

Nell’incidente di tre anni fa morirono in 14 e nei guai per omicidio plurimo colposo e e altri reati sono finiti il titolare delle Ferrovie del Mottarone, la società che gestiva l’impianto, Luigi Nerini; il direttore di esercizio, Enrico Perocchio di Valdilana; il caposervizio, il borgomanerese Gabriele Tadini.

Oltre a loro, i vertici di Leitner, tra cui il vicepresidente Martin Leitner; il responsabile del customer service Peter Rabanser; le due società stesse, Leitner e Ferrovie del Mottarone. Era stata chiesta, invece, l’assoluzione per il presidente della multinazionale del gruppo di Vipiteno, Anton Seeber.

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