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A Gattinara ci sarà anche un casello della A26: fa parte del progetto Pedemontana

Lo svincolo a pagamento sarà collocato prima del nuovo viadotto.

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A Gattinara ci sarà anche un casello della A26: fa parte del progetto Pedemontana. Lo svincolo a pagamento sarà collocato prima del nuovo viadotto.

A Gattinara ci sarà anche un casello della A26: fa parte del progetto Pedemontana

Non solo lo svincolo della Pedemontana: con il completamento del tracciato biellese, Gattinara avrà anche la barriera autostradale dell’uscita dalla A26 dei Trafori. La quale sarà realizzata sul territorio gattinarese, all’imbocco del ponte che collegherà la Pedemontana alla rete autostradale.

Un dettaglio compreso nell’ultima versione del progetto, al quale finora non era mai stato dato grande risalto, mentre invece si è sempre data grande rilievo (giustamente) all’importanza della strada per il territorio della città del vino.

Pedaggio dell’A26 a Gattinara

Per chi esce dall’A26 il pagamento del pedaggio avverrà dopo aver superato il nuovo ponte di Gattinara, così come chi entra dovrà prendere il biglietto prima di transitare sul viadotto. Le uscite successive saranno come quelle già esistenti lungo la superstrada che attualmente da Masserano porta a Biella, senza casello.

L’importanza di quest’opera viaria è strategica, sia per la Valsesia che per il Biellese, rimasto ancor più isolato dopo la grande crisi che ha portato alla chiusura della maggior parte delle aziende tessili e laniere, che ai tempi erano state il principale motivo per cui si era iniziato a lavorare al progetto della Pedemontana. Nella Bassa Valsesia in compenso, e soprattutto a Gattinara, in questi ultimi anni si sono sviluppati importanti siti produttivi, come Lavazza, e altri ancora potrebbero arrivare proprio grazie alla Pedemontana

I lavori stanno iniziando

La parte mancante della strada che collegherà Biella all’autostrada, da decenni ferma a San Giacomo di Masserano, si immetterà nell’A26 poco a sud di Ghemme. I lavori stanno iniziando e devono concludersi entro 1800 giorni, cioè quasi cinque anni complessivi. Ma la speranza è che, essendo migliorate negli anni le tecniche e le attrezzature cantieristiche, i tempi dei lavori possano addirittura ridursi.

Nei mesi scorsi intanto sono state completate le incombenze propedeutiche come gli espropri, il monitoraggio ambientale e archeologico, i cantieri per lo sminamento dai dispositivi bellici, il disboscamento delle aree interessate dove dovranno trovare spazio le installazioni dei cantieri.

A realizzare le opere, utilizzando i 384 milioni di euro sbloccati alcuni mesi fa dal Cipess, il Comitato interministeriale per la programmazione e lo sviluppo sostenibile, sarà il consorzio “Agamium”, formato dall’impresa Cossi Costruzioni e Webuild Italia. Il percorso da costruire ex novo è lungo circa 15 chilometri e prevede la realizzazione di una strada a doppia carreggiata con divisorio fisso, composta da due corsie per ciascun senso di marcia, un ponte sul Sesia lungo circa 820 metri, sei cavalcavia e quattro svincoli, a Masserano, Roasio, Gattinara e all’innesto nell’autostrada.

 

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