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Da Gattinara a Macugnaga per spalare il fango. LE FOTO

Cinque volontari del nucleo bassa Valsesia accorsi a dare una mano dopo i disastri del nubifragio.

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Da Gattinara a Macugnaga per spalare il fango. Cinque volontari del nucleo bassa Valsesia di Gattinara accorsi a dare una mano dopo il disastro.

Da Gattinara a Macugnaga per spalare il fango

Cinque volontari del nucleo bassa Valsesia di Gattinara, due uomini e tre donne, a Macugnaga per dare una mano dopo il violento nubifragio dello scorso fine settimana.
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La pioggia intensissima caduta tra le 23 di sabato e le due di notte della domenica ha provocato l’esondazione del torrente Anza, che ha travolto le strade e le abitazioni che affiancano il suo corso. L’acqua è entrata prima nelle cantine e poi, in diversi casi, ha allagato anche i piani bassi delle case.

La richiesta di intervento

Quando il coordinamento di Vercelli della Protezione civile ha richiesto l’intervento del nucleo gattinarese, il presidente Ottavio Farinella e i volontari Laura Bazzini, Valeria Carazzo, Francesco Genesi e Ivana Zanella hanno dato la propria disponibilità.

«Ci siamo mossi nella prima mattinata di mercoledì 3 luglio – racconta Farinella -, con due dei nostri mezzi e attrezzature di vario tipo. Quando siamo arrivati, l’alveo del torrente era già stato ripristinato, le strade erano già state rese agibili e molta acqua era già stata estratta dagli scantinati, ma c’era ancora molto lavoro da fare».

Fango e pietre ovunque

Anche a distanza di qualche giorno, infatti, ovunque a Macugnaga c’erano ancora fango, pietre, vegetazione estirpata, oggetti di ogni genere resi inservibili dalla piena.

«Appena arrivati, siamo stati destinati ad un caseggiato che viene dato in affitto in estate, che quindi al momento dell’esondazione fortunatamente non era abitato» spiegano i volontari gattinaresi.

«Abbiamo svuotato la cantina dal fango e dagli oggetti che ne erano rimasti imprigionati. Abbiamo cominciato alle 9 per concludere alle 18.30 circa. Con i secchi abbiamo estratto la terra inzuppata, caricandola sulla motocarriola. Successivamente, abbiamo portato all’esterno il contenuto del ripostiglio».


«Non sappiamo se l’acqua abbia raggiunto anche l’interno dell’abitazione, dato che era chiusa, ma molte case del paese ne erano state invase. In molti posti si vedevano a un metro, un metro e mezzo sui muri, i segni del livello raggiunto dall’acqua».

I volontari del Nucleo Bassa Valsesia sono rientrati in serata, per far posto nei giorni successivi ad altre associazioni del soccorso.

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