Cronaca
Maxi-truffa del pellet a Gattinara e dintorni: parte il processo
Decine di persone avevano pagato forniture di combustibile che nemmeno esisteva.
Maxi-truffa del pellet a Gattinara e dintorni: parte il processo. Decine di persone avevano pagato forniture di combustibile che nemmeno esisteva.
Maxi-truffa del pellet a Gattinara e dintorni: parte il processo
A processo la coppia della truffa del pellet che nell’autunno del 2021 aveva fatto vittime in Valsesia e nel Biellese. Una cinquantina le parti offese che avevano prenotato e pagato il pellet in anticipo, ma poi la consegna non c’era stata. C’è chi aveva risposto a un annuncio su Facebook e chi invece aveva visto l’offerta in un magazzino a Gattinara e nel Biellese.
I prezzi erano davvero buoni e così in molti avevano deciso di procedere all’ordine. Al momento della consegna però la merce non era arrivata, prima i falsi venditori avevano accampato qualche scusa con promesse vane. Poi erano spariti. Anche perché il pellet di fatto non esisteva proprio, a parte quello messo in mostra nei magazzini come specchietto per le allodole. Quando i carabinieri erano intervenuti in uno dei magazzini segnalati dagli acquirenti truffati lo avevano trovato vuoto.
Due persone a processo
Ora in tribunale a Biella si è aperto il processo a carico di un 41enne napoletano, sarebbe lui secondo gli inquirenti la mente di tutto. Nei guai anche la complice, una donna residente nel Biellese difesa dall’avvocato Francesco Alosi. Ma da quanto emerso la donna potrebbe anche essere stata all’oscuro di tutto. Si era infatti semplicemente invaghita del 41enne permettendogli di usare la sua carta PayPal da dove erano transitati i soldi degli acquirenti truffati dalla vendita del pellet. La storia tra i due è finita anche in malo modo, vista la denuncia che la donna ha fatto a carico del 41enne.
Il caso in tribunale
Tutti i casi sono stati riuniti dalla procura di Biella, è qui che si celebra il processo anche se le vittime spaziano da Biellese alla Valsesia. Inoltre anche di fronte alle prime denunce per truffa, l’uomo avrebbe continuato a portare avanti il raggiro mettendo nella propria rete anche altre vittime. Una cinquantina, come accennato, le persone offese che potrebbero costituirsi parte civile nel procedimento che inizierà il 12 maggio ascoltando i testimoni.
Gli ordini avvenivano telefonicamente e la somma era stata versata come anticipo in contanti o tramite ricarica di una carta prepagata. Le persone truffate si erano organizzate anche con un gruppo WhatsApp per condividere più informazioni possibili, qualcuno era tornato anche nel magazzino di Gattinara dove si era recato per l’acquisto del pellet. E c’era stata la conferma che si trattava proprio di una truffa ad ampio raggio: i locali infatti erano completamente vuoti, all’interno non era rimasto più neppure un sacco di pellet.
Nella foto, un momento delle proteste di alcuni dei cittadini raggirati
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