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Blefaroplastica: quando intervenire con la chirurgia di revisione?

La blefaroplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più diffusi e richiesti per ringiovanire la zona del contorno occhi

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La blefaroplastica è uno degli interventi di chirurgia estetica più diffusi e richiesti. Essa viene eseguita con l’intento di migliorare l’aspetto del volto e, in particolare, di ringiovanire la zona del contorno occhi.

Con il passare dell’età, infatti, è molto comune che si creino fastidiosi inestetismi come, ad esempio, borse e palpebre gonfie o pesanti. La blefaroplastica mira proprio a intervenire nell’area intorno all’occhio, in modo da restituire freschezza allo sguardo e, di conseguenza, donare anche un aspetto più riposato e giovane.

Eseguita tanto sugli uomini quanto sulle donne, la blefaroplastica è un grado di rimuovere l’eccesso di tessuto muscolare e di grasso che appesantisce il contorno occhi, migliorando allo stesso tempo sia l’aspetto estetico che quello funzionale.

In alcuni casi, tuttavia, è possibile che si renda necessaria un’operazione di revisione, ovvero un ulteriore intervento chirurgico che si esegue successivamente al primo, e che come scopo ha quello di correggere o migliorare dei difetti che sono rimasti dalla precedente operazione.

Naturalmente, per correggere interventi di blefaroplastica non riusciti è indispensabile rivolgersi a specialisti di grande esperienza, come per esempio il Dott. Gianpaolo Tartaro, medico chirurgo che si avvale di tecniche innovative e macchinari di ultima generazione per ottenere risultati armonici, rispettosi dei lineamenti di ogni paziente.

Quando intervenire con la blefaroplastica di revisione

I motivi che possono condurre alla necessità di eseguire un intervento di revisione sono molti e possono includere problematiche di natura estetica o funzionale.

Tra le criticità maggiormente riscontrate vi sono la mancata unione dei bordi delle due palpebre, una riduzione significativa del fil lacrimale, un’apertura dell’occhio evidentemente innaturale che lascia intravedere una porzione della sclera.

Vi possono essere inoltre delle cicatrici troppo dilatate, un effetto chiamato “ectropion”, che si verifica quando la palpebra ruota verso l’esterno e, infine, le cosiddette “palpebre piatte“, che si verificano in seguito a un’eccessiva asportazione di grasso.

L’importanza di affidarsi a un chirurgo esperto per la blefaroplastica secondaria

Nella blefaroplastica secondaria il chirurgo si trova ad intervenire su un tessuto che, rispetto a quello di partenza, è più complesso sia da scollare che da rimodellare, infatti la pelle risulta più sottile e meno elastica.

Sarà fondamentale dunque prestare la massima attenzione a questi aspetti di natura tecnica e fisica, così come a un ulteriore elemento che può incidere sulla buona riuscita dell’intervento di revisione, ovvero l’aspetto psicologico che caratterizza il paziente.

È molto comune che soggetti che già in precedenza si sono sottoposti a un’operazione di chirurgia estetica e che non ne sono rimasti soddisfatti, si trovino in uno stato emotivo diffidente. Anche per questo si consiglia di optare per un chirurgo che sia specializzato proprio in questo campo della chirurgia e che sappia consigliare il paziente con rispetto e delicatezza.

Come per l’intervento di blefaroplastica principale, anche quello di revisione può essere eseguito solo su soggetti che presentano un buono stato di salute generale e che non abbiamo patologie a danno dell’apparato oculare, come per esempio il glaucoma, l’esoftalmo e l’ipotiroidismo.

Ovviamente, prima di procedere con l’operazione, il medico svolge un’anamnesi completa, valutando con attenzione i risultati ottenuti con il precedente intervento e le possibili aree di miglioramento.

Prima di eseguire la blefaroplastica di revisione, inoltre, viene sconsigliato il consumo di alcol, di sigarette e l’utilizzo di alcuni farmaci che interferiscono con la coagulazione del sangue.

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