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Claudio Antonini, consulente finanziario, ci racconta la sua nuova attività in Valsesia

Incontriamo Claudio Antonini nel suo nuovo studio di Borgosesia al terzo piano del palazzo che ospitò lo storico Albergo Tre Re

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Eccoci qui a parlare di questa nuova realtà che per Borgosesia è una buona cosa: oltre che a Vercelli hai deciso di aprire uno studio di consulenza finanziaria anche qui in Valsesia…

Sì, dopo molto peregrinare, ho deciso di dedicare più tempo anche alla Valsesia, dove sono nato e dove vivo con la mia famiglia. Sono ormai quasi trent’anni di esperienza nel mondo della finanza, una realtà apparentemente complessa che mi ha sempre affascinato fin da ragazzo.

Affascinato?

Sì, penso in particolare al legame tra i numeri e la realtà; Galileo diceva che “il libro della natura è scritto in caratteri matematici”; lo stesso vale anche per economia e vita quotidiana; guardiamo per esempio agli equilibri (o squilibri purtroppo) geopolitici che all’origine hanno quasi sempre il rapporto, spesso conflittuale, che l’essere umano ha con la ricchezza e con il potere; è curioso anche leggere gli eventi del passato ricercandone la ciclicità; in sintesi, si può dire che l’economia diventa causa della nostra storia, nel bene e nel male…

Interessante… Trent’anni sui numeri?

Sì, ho lavorato per molto tempo all’interno di una grande banca, negli ultimi anni come direttore su piazze diverse, fra le quali Varallo e per finire a Vercelli, sempre occupandomi direttamente o indirettamente di mercati finanziari e di gestione di risparmi e patrimoni dei miei clienti.

Quattro anni fa decisi di intraprendere la libera professione così da poter dedicare il giusto tempo alla consulenza seguendo più da vicino e personalmente i miei clienti.

Di cosa ti occupi, cosa è importante nel tuo lavoro?

Il mestiere di consulente finanziario è delicato ma molto stimolante. La gestione del denaro altrui richiede attenzione; servono esperienza, che si costruisce con umiltà facendo tesoro del passato, un continuo aggiornamento, razionalità; ma, prima ancora, è fondamentale comprendere le esigenze del cliente , quelle della sua famiglia e della sua azienda per offrire così indicazioni coerenti e sostenibili; naturalmente la delicatezza sta anche nella gestione della informazioni: la discrezione, l’assoluta riservatezza, la tutela della privacy del cliente sono priorità in questa professione.

Cosa pensi della situazione attuale, hai qualche suggerimento?

Cosa dire? In questi ultimi quattro anni non ci siamo fatti mancare quasi nulla: una pandemia, una guerra in Europa, un’inflazione tornata per qualche tempo a due cifre… In verità, allungando lo sguardo, quello che sembra eccezionale oggi è già avvenuto in passato, anche più volte, seppur in contesti, tempi, luoghi diversi e poi, ciclicamente, ci sono stati nuovi eventi, la reazione, la guarigione, la ricostruzione… Dunque il tema non è se ne verremo fuori bensì quando e come; il tema non è se esistono i cicli economici ma quanto durano. Vi sono pareri diversi, se ne potrebbe parlare a lungo… Naturalmente, a livello operativo, proprio della ciclicità è saggio tener conto per costruire soluzioni vantaggiose per l’investitore. Infine, il suggerimento che mi sento di dare è molto semplice: informarsi! Soprattutto in contesti come quello attuale, comprendere quanto accade significa disporre di un vantaggio competitivo enorme, significa gestire anziché subire gli eventi, significa scegliere consapevolmente.

Qualche esempio pratico?

Beh, nel campo degli investimenti, un utilizzo intelligente delle informazioni è quello che avviene sistematicamente, nel private capital, vale a dire in quelle forme di impiego del denaro che cercano le eccellenze nell’enorme bacino delle aziende che non sono presenti nei mercati quotati. In questi casi, la profondità dell’analisi e la focalizzazione sulla qualità fanno la differenza in termini di risultato per l’investitore.

A questo si aggiunge, in alcuni casi, il trattamento fiscale particolarmente favorevole, come l’esenzione dall’imposta del 26% sui guadagni di capitale e da quelle di successione e, per la parte riservata a start up innovative italiane, il credito di imposta del 30%. Sono forme di investimento di lungo periodo che premiano l’investitore paziente con ritorni storicamente risultati ben più  interessanti rispetto ad azioni, obbligazioni o titoli di stato presenti sui mercati finanziari quotati. Si comprende che una quota del patrimonio, pesata secondo le esigenze del cliente, investita con queste modalità porta vantaggi notevoli in termini di efficienza e rendimento. Ma bisogna comprenderne i meccanismi e scegliere con buon senso, e qui torna il tema della necessità dell’informazione…

Un altro esempio riguarda la normativa molto articolata che regolamenta la previdenza; penso ai fondi pensioni di dirigenti prossimi alla pensione: sono spesso somme rilevanti per le quali una corretta pianificazione può portare alla liquidazione per intero sotto forma di capitale con aliquote agevolate, ma è fondamentale  conoscere le strade percorribili e muoversi per tempo; una strada rispetto a un’altra può comportare differenze anche molto rilevanti…

Chiudo con un’ultima domanda: perché Azimut?

Azimut è una società di gestione che ha grande esperienza e che si è sempre occupata di gestione del risparmio, senza distrazioni; dispone di team presenti fisicamente in tutti i continenti, nelle principali piazze finanziarie, che si confrontano continuamente fra loro; gestisce poi direttamente diversi strumenti di private capital oltre ad avere partnership esclusive con le migliori case internazionali. Ed è  una società  indipendente. Tutto ciò calza molto bene con il servizio che desidero offrire ai miei clienti.

Grazie Claudio, è stato un piacere, dunque: buon lavoro anche qui in Valsesia!

E’ stato un piacere anche per me, un saluto a tutti.

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