Seguici su

Idee & Consigli

Il petrolio e la caduta sotto quota 100 dollari al barile

Pubblicato

il

Si tratta di un momento particolarmente delicato per tutti quegli investitori che stanno seguendo con attenzione l’evoluzione del prezzo petrolio su Plus 500 e altre piattaforme, dal momento che l’oro nero si trova in una fase condizionata da svariati elementi, tra cui ovviamente le forti preoccupazioni in merito a un notevole rialzo dei contagi da Covid che è stato registrato negli ultimi giorni in Cina.

Il prezzo del petrolio ha fatto un vero e proprio salto all’indietro. I trader si stanno concentrando per il momento sulla rigidità dell’offerta, ma è chiaro come siano molto diffuse le preoccupazioni che hanno ad oggetto la potenziale distruzione della domanda in seguito a una recessione internazionale.

I dati che riguardano il greggio

Il WTI ha fatto registrare un calo intorno all’1.45%, scendendo a quota 98.06 dollari al barile, dopo che per la prima volta dal mese di aprile ha chiuso sotto i 100 dollari al barile. Insomma, il prezzo del petrolio sembra entrato nuovamente in una fase notevolmente calante.

Il Brent ha fatto registrare una perdita intorno all’1.04%, toccando quota 101.70 dollari, dopo aver fatto registrare un ribasso pari al 9.5% nelle ultime sessioni. In entrambi i casi, si tratta della perdita giornaliera più alta che è stata toccata dal mese di marzo ad oggi.

Tensioni a non finire

È chiaro che in questo momento lo scenario presente sul mercato è ricco di tensioni e di preoccupazioni. Il segretario dell’OPEC, Mohammad Barkindo, ha sottolineato, qualche ora prima della sua scomparsa, come l’industria deve far fronte a varie problematiche che sono state provocate da ormai tanti anni in cui gli investimenti per la realizzazione di nuove infrastrutture sono stati decisamente ridotti all’osso.

Non solo, dato che la mancanza di offerta potrebbe anche trovare un cuscinetto di rallentamento nel caso in cui dovessero essere messe a disposizione delle forniture extra da parte dell’Iran e del Venezuela. Per il momento, però, perlomeno in casa iraniana, non sembra che le forniture aggiuntive siano un argomento all’ordine del giorno. Come se non bastasse, c’è stato anche un secco “no” del Paese del Golfo Persico in merito all’adozione di un programma che permettesse di fare qualche passo indietro verso l’accordo nucleare internazionale di sette anni fa.

Il mercato petrolifero continua ad avvertire l’onda negativa di tutte queste tensioni. Inoltre, dal momento che l’aspettativa in relazione all’offerta di petrolio russo è quella che scenderà notevolmente nel corso dell’anno, ecco che lo scenario non sembra destinato a cambiare di qui a breve.  Di conseguenza, le previsioni degli analisti di ING riportano come ogni altro ribasso del mercato rimarrà in ogni caso piuttosto limitato.

Cosa succede in Norvegia

La mossa del governo norvegese, intanto, è stata quella di provare ad allentare un po’ di tensioni. Ad esempio, ha deciso di prendere in mano la situazione intervenendo per scrivere la parola fine ad uno sciopero che stava durando già da diversi giorni, organizzato da un gruppo di lavoratori offshore del Paese. In poche parole, questo intervento ha permesso di chiarire la situazione, con i vari giacimenti di gas e di petrolio che sono stati oggetto di sciopero, dovrebbero riprendere i normali ritmi di produzione nel giro di qualche giorno.

Altra piccola informazione: i guadagni per il petrolio sono stati limitati anche dal fatto che il dollaro Usa ha toccato il suo picco da oltre vent’anni rispetto all’euro. In effetti, un dollaro americano con una tale forza comporta necessariamente che il petrolio diventi un prodotto ancora più caro per ogni altra valuta. Di conseguenza, è facile intuire come anche questo aspetto finisce inevitabilmente per riflettersi sulla domanda, frenandola ancora di più.

Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook

Clicca per commentare

Tu cosa ne pensi?

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *