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Come salire sull’Everest in bicicletta: 9mila metri di salita sui pedali

Impresa di Andrea Guandalini di Prato Sesia, che ha percorso 84 volte il dislivello della Traversagna.

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Come salire sull’Everest in bicicletta: 9mila metri di salita sui pedali. Impresa di Andrea Guandalini di Prato Sesia, che ha percorso 84 volte il dislivello della Traversagna.

Come salire sull’Everest in bicicletta: 9mila metri di salita sui pedali

Se a qualcuno potrà sembrare strana l’idea di scalare l’Everest in bicicletta, non altrettanto bizzarra è apparsa ad Andrea Guandalini, un giovane di Prato Sesia che qualche giorno fa ha compiuto l’impresa denominata “Everesting”. E’ un contest mondiale nato nel periodo del Covid, che ha già visto molti appassionati ciclisti cimentarsi in una scalata “impossibile”, consistente nel percorrere con la propria bicicletta un percorso in salita corrispondente al dislivello positivo di 8.848 metri, pari alla montagna più elevata del mondo.

Guandalini ha costruito la difficile prova con la collaborazione del fisioterapista Simone Guglielmetti, insieme al quale ha messo a punto il progetto per arrivare al risultato finale.

«L’obiettivo di Everesting è molto chiaro: scegliere una qualsiasi altura in qualunque parte del mondo, e percorrerla ripetendola tante volte in un unico tentativo fino a raggiungere la massima altitudine terrestre – spiega il trentunenne ciclista pratese -. Abbiamo iniziato a pianificare questo progetto l’anno scorso: in realtà è stato l’amico Simone a convincermi».
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La scelta della Traversagna

«Durante l’inverno abbiamo scelto dove effettuare la prova, optando per la strada della Traversagna, tra Grignasco e Boca. Mi sono rivolto anche a un altro amico appassionato di ciclismo, Marco Lucchin, che aveva a sua volta tentato l’Everesting, per avere qualche indicazione. Poi, dopo aver superato gli adempimenti burocratici, il lungo periodo di piogge, alcuni malanni e un investimento che mi ha tenuto fermo per tre settimane, abbiamo individuato il 14 settembre come data, sperando nei favori del tempo, che in effetti ci è stato molto favorevole».

L’atleta è partito verso la mezzanotte, iniziando a percorrere il tragitto della Traversagna, con un campo base situato alla frazione Torchio di Grignasco, dove trovare ristoro ed eventuale assistenza meccanica. Il percorso è stato ripetuto per 84 volte, fino a raggiungere il traguardo previsto.

«In realtà, una volta trasmesso il mio tragitto registrato su Gps all’associazione mondiale “Everesting.cc”, che ha sede in Australia, è risultato che ho completato più di 9.000 chilometri, ma abbiamo preferito abbondare piuttosto che rischiare di vedere annullato il tutto per aver saltato pochi chilometri» spiega Guandalini.

Una prova molto dura

Siccome il regolamento prevede che la prova non debba mai essere interrotta, se non per brevi momenti di riposo, è stata una prova molto impegnativa anche sotto l’aspetto mentale, «perché ripetere così tante volte uno stesso giro, per più di 24 ore consecutive alla fine è logorante. Per mia fortuna, sono stato accompagnato da moltissimi amici, che nell’arco della giornata mi hanno atteso alla base di Grignasco oppure mi hanno affiancato per alcuni giri. Li ringrazio tutti e, in particolare, oltre a Simone e Marco, anche l’amico Lorenzo Martinetti e don Lorenzo Armano il quale, insieme a Simone, ha sempre creduto molto in me».

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