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Cronaca

Era a Ghemme il “nido” dei ladri: furti in abitazioni per un bottino di 300mila euro

Una ventina di colpi a segno, dieci persone colpite da provvedimenti giudiziari.

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Era a Ghemme il “nido” dei ladri: furti in abitazioni per un bottino di 300mila euro. Una ventina di colpi a segno, dieci persone colpite da provvedimenti giudiziari.

Era a Ghemme il “nido” dei ladri: furti in abitazioni per un bottino di 300mila euro

Abitano tra Ghemme e la bassa Valsesia alcuni dei componenti della banda specializzata in furti nelle case tra Novarese e Vercellese, e alcuni colpi hanno interessato anche la città di Gattinara.

Nei giorni scorsi sono state comminate dieci misure cautelari, di cui tre persone agli arresti domiciliari con applicazione del braccialetto elettronico, sette con l’obbligo di dimora, divieto di uscita notturna e relativa presentazione quotidiana alla polizia giudiziaria e due con il divieto di dimora, diciannove gli indagati complessivi.
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Un’operazione articolata

Sono questi i numeri dell’operazione, svolta dai militari del comando compagnia carabinieri di Arona con la collaborazione delle stazioni carabinieri di Gozzano e Castelletto Sopra Ticino e di altri reparti territoriali del Piemonte, della Liguria e della Lombardia, denominata “Ibiza” partita con dei provvedimenti restrittivi da aprile ultimo scorso e conclusa la scorsa settimana, a seguito della decisione della Corte Suprema di Cassazione.

Le misure restrittive costituiscono il compendio di una minuziosa attività d’indagine, avviata nel dicembre 2022, a seguito di innumerevoli denunce di furti in abitazione e truffe ai danni di anziani consumati in zona.

La complessa ed accurata attività investigativa ha consentito di costruire una solida impostazione accusatoria, accolta pienamente dall’autorità giudiziaria di Novara. Gli elementi raccolti, attraverso intercettazioni telefoniche e ambientali, servizi di osservazione e pedinamento, hanno consentito di disarticolare un sodalizio criminale, composto principalmente da soggetti di etnia “sinti” residenti a Ghemme e nella bassa Valsesia, dotato di struttura organizzativa stabile, dedito a una serie indefinita di furti in abitazione in orario diurno, e operativo in tutto il Piemonte e la Lombardia.

Era una banda ben organizzata

Nel corso dell’ indagine è stata ricostruita l’operatività dell’associazione, definendo i ruoli dei sodali e il modus operandi delle singole azioni predatorie con riferimento, in particolare, all’individuazione delle abitazioni da saccheggiare, gli spostamenti, che avvenivano mediante utilizzo di diverse autovetture, acquistate dagli associati o talvolta intestate a “prestanome” o talvolta prese a noleggio, attraverso soggetti compiacenti.

In alcuni casi si trattava di veicoli, sui quali applicavano targhe clonate, da sovrapporre alla targa originale, molto potenti, con modifiche alla centralina che consentivano un aumento dei cavalli, potenza in grado di assicurare agli indagati l’eventuale fuga nel caso in cui venivano scoperti. Gli elementi acquisiti, anche attraverso precedenti indagini del Nucleo Investigativo di Novara, hanno consentito di raccogliere anche elementi indizianti in ordine al ruolo di alcuni degli indagati in truffe ai danni di anziani.

Venti furti

Nella misura restrittiva, agli indagati oltre il reato associativo sono contestati 20 furti in abitazione – consumati e tentati, che avrebbero portato ad un bottino di circa 300 mila euro in parte recuperato nel corso indagini. Punto di partenza dell’indagine, un furto avvenuto un anno fa a Borgomanero. Lì sono stati raccolti elementi che portavano ad alcuni sinti piemontesi. Poi sono stati denunciati altri furti ad Arona, nel Cusio, a Gattinara
Con l’occasione i carabinieri raccomandano ancora la cittadinanza a segnalare immediatamente ogni movimento o azione ritenuti sospetti.

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1 Commento

1 Commento

  1. Aldo

    1 Novembre 2023 at 14:36

    singher ,sempre loro sono.

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