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Prato Sesia ricorda Mario Boraso, ex fabbro e padre del sindaco

Morto a 87 anni per un malore fatale. Negli anni ‘60 si era trasferito in Africa, per poi tornare in Valsesia.

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Prato Sesia ricorda Mario Boraso, ex fabbro e padre del sindaco. Morto a 87 anni per un malore fatale. Negli anni ‘60 si era trasferito in Africa, per poi tornare in Valsesia.

Prato Sesia ricorda Mario Boraso, ex fabbro e padre del sindaco

Cordoglio nelle comunità di Grignasco e Prato Sesia per la scomparsa di Mario Boraso, padre del sindaco pratese Alberto Boraso, avvenuta improvvisamente l’alktra settimana a 87 anni.

«Nessun segnale avrebbe fatto presagire un evento così rapido – afferma il figlio -. Papà stava bene e aveva da poco fatto la visita per il rinnovo della patente. Lo stesso mercoledì aveva trascorso una giornata normale, facendo commissioni con mia madre, cenando come tutte le sere, prima di spegnersi per sempre. Abbiamo pensato che probabilmente San Pietro aveva bisogno di un buon fabbro e l’ha chiamato a sé…»

Un ottimo artigiano del ferro

Mario Boraso era infatti stato un ottimo fabbro, attività che aveva portato avanti per tutta la vita lavorativa, in Italia e all’estero.

«Papà è stato un gran lavoratore, con sempre molta attenzione verso la famiglia e grazie a lui io e le mie sorelle Liliana e Sabrina abbiamo potuto studiare, ma possedeva anche un certo spirito di avventura – aggiunge Boraso -. Negli anni ’60, ancora molto giovane, era partito con mia madre Piera per lavorare in Africa, assunto da una ditta che realizzava capannoni in metallo, per la quale seguiva tutta la parte della costruzione.

I miei genitori erano stati prima in Ghana poi in Nigeria, dove sono nate le mie sorelle. Io sono nato in Italia in uno dei periodi che trascorrevano a casa. Eravamo poi tornati a Grignasco nei cinque anni in cui ho frequentato le elementari, per poi ripartire per la Nigeria e tornare definitivamente qui quando la situazione laggiù era diventata troppo pericolosa.

A Grignasco, papà aveva poi avviato un’attività in proprio, realizzando cancelli, ringhiere e altri oggetti in ferro. Raggiunta l’età della pensione – conclude il figlio -, ha fatto il nonno vigile per molti anni e, quando gli veniva richiesto, metteva ancora a disposizione la propria opera».

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