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Concerto di clavicembalo chiude il Festival di musica classica
Concerto di clavicembalo chiude il Festival di musica classica. Le note del clavicembalo suonato da Enrico Marone sul sagrato della chiesa di San Lorenzo hanno chiuso la stagione estiva del Festival di musica classica di Cellio con Breia. In molti, sabato sera, hanno applaudito il concerto, il terzo del programma artistico della rassegna che ha riportato la magia della musica nel paese valsesiano.
Concerto di clavicembalo chiude il Festival di musica classica
Per “Les gouts-reunis”, il maestro Marone ha scelto un programma con musiche di Girolamo Frescobaldi, Johann Jackob Froberger, François Couperin, Dietrich Buxtehude e Johann Sebastian Bach. Le condizioni climatiche hanno consentito di tenere il concerto all’esterno della chiesa parrocchiale, come già avvenne per l’appuntamento di apertura, per un’inedita e apprezzata location.
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L’organizzazione del Festival di musica classica era rimasto a lungo in bilico, considerata l’emergenza sanitaria della prima parte dell’anno. Poi il via libera, con il miglioramento della situazione generale e nel rispetto delle norme da osservare, che ha permesso alla direttrice artistica Lorenza Stocchi di proporre tre serate nel mese di agosto, affindandosi a musicisti locali. Così, il primo concerto, “Divertimenti musicali sotto le stelle”, sabato 8 agosto, ha proposto il quartetto d’archi formato da Massimo Zanetti, Valentina Ponzoni e le sorelle Lorenza e Costanza Stocchi, il secondo ha avuto come ospite Giuseppe Radini con le “Musiche organistiche tra Otto e Novecento” suonate all’organo della chiesa parrocchiale. Quindi la chiusura sabato con il clavicembalo di Enrico Marone. Proiettata alla stagione natalizia della rassegna musicale, la direttrice artistica del Festival ringrazia «il pubblico, l’amministrazione comunale di Cellio con Breia, che ha contribuito logisticamente alla riuscita delle serate all’aperto, il parroco don Angelo, che ci ha permesso di svolgere i concerti in una cornice architettonica e paesaggistica invidiabile, la Pro loco Valle Cellio, senza la quale tutto questo non sarebbe possibile, i musicisti che ci hanno fatto respirare la meraviglia dell’arte e della bellezza di cui avevamo tanto bisogno».
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