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Morta Maria Rosa Delprete, la più anziana di Scopello

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Una vita piena di racconti. E’ stata sempre una persona autonoma con una storia importante alle spalle

La comunità di Scopello piange la decana del paese Maria Rosa Delprete, scomparsa all’età di 98 anni. La sua è una storia potente, che parla di emancipazione femminile in tempi difficili per le donne. Da giovane ha avuto il coraggio di inseguire il suo sogno che l’ha portata in giro per il mondo vivendo tra Londra e Parigi partendo dalla piccola Scopello. Erano gli anni della Grande Guerra e Maria RosaDelprete non ebbe paura di partire alla scoperta del mondo. Poi la vita l’ha riportata a Scopello, paese che le è rimasto nel cuore e dove si è spenta.

Figlia del podestà Aristide Delprete, il sindaco ai tempi del fascismo, decise da giovane di fare una esperienza di lavoro all’estero, contro la volontà della famiglia. Fu grazie all’aiuto di una donna dell’alta borghesia genovese che riuscì a inseguire il suo sogno: la signora era sfollata in Valsesia durante la guerra, conobbe Maria Rosa Delprete e le offrì la possibilità di partire. Una scelta che non venne presa bene dalla famiglia. Ma Maria Rosa Delprete proseguì per la sua strada, per anni è stata lontana dall’Italia, tra Londra e Parigi. Alla fine è tornata solamente per accudire l’anziana madre.

Da allora viveva in una piccola casa nei pressi di Scopello vecchia, prima con la sorella Bianca, poi da sola. La sua ottima salute, con l’avanzare dell’età, sorprendeva chi le stava intorno: eccetto gli ultimi anni, ha sempre vissuto, dormito e cucinato da sola e ricordava perfettamente ogni dettaglio della sua vita, dalle lingue che aveva imparato all’estero fino alle filastrocche che l’avevano accompagnata negli anni dell’asilo.

Nei giorni scorsi è stato celebrato il funerale nella chiesa parrocchiale di Scopello. ««Mi ha sempre colpito la sua tempra d’altri tempi», ha ricordato commosso il parroco don Marco Barontini durante i funerali. Il giovane parroco ha avuto la possibilità di conoscerla: «Anche quando stava male non ha mai voluto che andassi a portarle la comunione a casa: si sentiva sempre in dovere di venire lei in chiesa. Era una presenza silenziosa, discreta, ma in lei ho sempre visto una grande forza».

 

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