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Pediatra a 35 chilometri da casa: protesta giovane coppia
Pediatra a 35 chilometri da casa: protesta giovane coppia. Una neo famiglia di Carpignano Sesia non ci sta, e adesso chiede che le istituzioni facciano qualcosa.
Pediatra a 35 chilometri da casa: protesta giovane coppia
Francesco Conza è diventato da poco papà e da subito con la sua compagna si è trovato a dover fare i conti con il sistema sanitario, la mancanza di pediatri è ormai un tema che sempre più genitori si trovano a dover affrontare. «Quando ci siamo informati per avere un pediatra a Carpignano abbiamo scoperto che quello più vicino è a Vespolate – spiega -. Quindi vuol dire 70 chilometri di andata e ritorno ogni volta. E si sa che nei primi mesi di vita le visite vengono fatte anche in modo frequente, per non parlare delle emergenze che possono accadere».
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La coppia ha provato a chiedere di poter aver il pediatra più vicino. «Abbiamo chiesto di poterci appoggiare a un pediatra di Gattinara – riprende -, ma ci è stato detto che non è possibile in quanto è di un’altra Asl. La professionista che c’è a Ghemme invece ha già sforato il numero di bambini che dovrebbe seguire. Neppure a Sizzano, Romagnano o Fara sembra esserci disponibilità, quella più vicino è Vespolate. Non pretendo di avere la pediatra sotto casa, ci mancherebbe. Ma mi sembra assurdo dove fare 70 chilometri ogni volta per una visita». E così in caso di emergenza al momento la coppia ha deciso di appoggiarsi direttamente all’ospedale di Borgomanero, sperando che intanto la questione venga risolta. La situazione che sta capitando alla famiglia dell’alto novarese non è isolata, anche in diversi altri centri le famiglie devono fare i salti mortali per trovare un posto dal pediatra dell’Asl, figura sempre più difficile da trovare.
La soluzione privata
E così alla fine in molti non fanno altro che affidarsi a un professionista privato sostenendo importanti costi. «A mio parere è un vero disservizio della sanità locale – conclude -. Siamo tartassati dalle tasse e per di più costretti a cercare un pediatra privato. So che è una situazione che coinvolge diverse famiglie, ma tutto avviene nel totale silenzio delle istituzioni».
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