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Badante morì investita a Grignasco, assolto il conducente: fu una fatalità
Evitare la donna caduta in strada sarebbe stato impossibile, il fatto risale al dicembre 2020.
Badante morì investita a Grignasco, assolto il conducente: fu una fatalità. Evitare la donna caduta in strada sarebbe stato impossibile, il fatto risale al dicembre 2020.
Badante morì investita a Grignasco, assolto il conducente: fu una fatalità
Mentre percorreva la provinciale 299 a Grignasco si trovò improvvisamente una persona a terra e non riuscì a schivarla.
L’impatto fu fatale e una 70enne perse la vita. Era il dicembre 2020. E ora l’automobilista, che era stato rinviato a giudizio per omicidio stradale, è stato assolto.
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Il processo
Nelle scorse settimane il tribunale di Novara ha infatti chiuso il fascicolo con una assoluzione. Sul banco degli imputati un 30enne valsesiano assistito dagli avvocati Fabrizio Lauti e Gian Eugenio Ferla con studio a Borgosesia.
Il processo si celebrava con il rito abbreviato che prevede lo sconto di un terzo della pena in caso di condanna. Alla fine il giudice ha accolto la tesi difensiva. Per l’automobilista 30enne sarebbe impossibile evitare la donna già a terra.
Rinviato a giudizio
L’uomo inizialmente era stato rinviato a giudizio dal giudice delle indagini preliminari, e il pubblico ministero aveva chiesto per lui la condanna a un anno di reclusione. Secondo l’accusa infatti, avrebbe investito la donna provocandone lesioni gravi da causarne il decesso.
I familiari della vittima si erano costituiti parte civili nel procedimento. La difesa aveva chiesto l’assoluzione per il proprio cliente. Alla fine il giudice ha ritenuto che non ci fossero responsabilità a causa del 30nne.
L’incidente
Come accennato, il fatto risale al dicembre 2022 e l’incidente si verificò intorno alle 19. Daria Zhelepa, una badante di origine ucraina di 70 anni, stava percorrendo in bici di sera la strada tra Serravalle e Grignasco. La donna era in Italia da qualche anno per lavorare, pur avendo parte della sua famiglia ancora nel paese di origine in Ucraina.
A un certo punto avrebbe perso l’equilibrio finendo a terra sull’asfalto. Una prima auto era riuscita a schivarla perché la vide cadere, ma quella condotta dal 30enne che transitava subito dietro la prese in pieno. Non ebbe neppure il momento per sterzare.
Scartate ipotesi alcol e droghe
L’uomo ha sempre spiegato di essersi trovato l’ostacolo di fronte all’improvviso. Erano stati allertati i soccorsi, gli operatori dell’ambulanza del 118 giunti sul posto non avevano potuto fare nulla. La donna era già morta.
Gli esami cui era stato sottoposto l’automobilista avevano inoltre certificato che non aveva assunto alcol o droghe prima di mettersi al volante. Sul corpo della vittima non era stata effettuata l’autopsia. Una delle ipotesi è che la donna avesse perso il controllo della bici finendo a terra per un malore.
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