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Migranti a Grignasco, prosegue la raccolta firme contro il nuovo centro di accoglienza
Il sindaco chiede anche un incontro con il ministro Piantedosi.
Migranti a Grignasco, prosegue la raccolta firme contro il nuovo centro di accoglienza. Il sindaco chiede anche un incontro con il ministro Piantedosi.
Migranti a Grignasco, prosegue la raccolta firme contro il nuovo centro di accoglienza
Iniziata lo scorso venerdì, è proseguita per tutta la settimana la raccolta firme attivata a Grignasco per dire “no” al centro di accoglienza migranti. Un centro dove, tra la fine di dicembre e gli inizi del 2025, dovrebbero arrivare 43 persone. L’atmosfera è tesa in paese, come peraltro nella vicina Ghemme che ne attende 46.
Da quando è stata annunciata la realizzazione di due Cas (Centri di accoglienza secondaria), che in pochi chilometri ospiteranno in totale circa 90 persone, le due comunità hanno iniziato ad allarmarsi. A Ghemme sono state raccolte 743 firme, che verranno portate alla Prefettura di Novara.
Venerdì mattina, durante il mercato settimanale, è stato collocato il primo banchetto alla presenza del sindaco Roberto Beatrice e di alcuni rappresentanti dell’amministrazione comunale.
Raccolte 430 firme in una mattinata
«In sole cinque ore abbiamo raccolto 430 firme, direi una partenza col botto – afferma Beatrice -. E’ stata veramente tanta la partecipazione. La gente ci chiede di non fermarci: proseguiremo quindi almeno per tutta la settimana. Ci sposteremo nelle frazioni, e, per chi non riuscisse a raggiungerci, andremo a domicilio».
E’ possibile firmare fino a domani, venerdì 6 dicembre, all’ufficio anagrafe, dalle 10 alle 13. Domani il banchetto sarà nuovamente posato in piazza.
Il mistero del Centro Alzheimer
Oltre alla raccolta firme, il sindaco si sta mobilitando su ulteriori fronti. «Appena saputo del progetto avevo contattato la proprietà dell’immobile, scoprendo che non era ancora stato fatto alcun compromesso o altri atti di compravendita – ha ribadito Beatrice anche in un recente video -. Avevo quindi tentato di far desistere la proprietà dalla vendita ma purtroppo non c’è stato verso». Successivamente, del tutto legittimamente, i proprietari avevano ceduto i locali alla società “Centro italiano per l’Alzheimer srl”, la stessa che ha acquistato lo stabile ghemmese. Tra l’altro, a molti è apparso assai strano che un ente il cui oggetto sociale pare siano i malati di demenza vada poi a creare centri di accoglienza nelle proprie proprietà immobiliari.
Tra le iniziative che prossimamente il primo cittadino intraprenderà ci sarà un incontro con la realtà che si occuperà del progetto, la cooperativa “Sanitalia Service” di Torino, che è peraltro la stessa che ha preso in carico la realizzazione del futuro centro di accoglienza a Ghemme. «La cooperativa che si occuperà del progetto mi ha chiesto un incontro e vedremo di fissarlo nei prossimi giorni per fare chiarezza sulla questione. La mia richiesta sarà quella di fare un dietrofront, mettere di nuovo in vendita l’immobile e non realizzare il Cas».
Il sindaco bussa alla porta del ministro
Beatrice intende rivolgersi al ministro dll’Interno, Matteo Piantedosi. «Sul tema si è espressa di recente l’Unione montana ed io ho intenzione di fare di tutto per confrontarmi anche con il ministro».
La situazione non sta mettendo in subbuglio solo il mondo della politica ma anche la opinione pubblica. Il recente video che Beatrice ha postato sui canali social è stato particolarmente seguito, commentato e diffuso. Molti gli utenti che hanno condiviso il pensiero dell’amministratore, esprimendo le proprie perplessità in merito alla questione.
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