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Portula, restano vuoti i nuovi alloggi della comunità disabili

Solo una persona corrisponde ai requisiti: si sta valutando un cambio di destinazione dei locali.

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Portula, restano vuoti i nuovi alloggi della comunità disabili. Solo una persona corrisponde ai requisiti: si sta valutando un cambio di destinazione dei locali.

Portula, restano vuoti i nuovi alloggi della comunità disabili

I nuovi alloggi della casa comunità “L’Albero” di Portula sono ancora fermi al palo. Vuoti, più che altro. In realtà i lavori sono già terminati e pure inaugurati da tempo, ma possono essere destinati a un certo tipo di pazienti con particolare disabilità, e al momento in zona ce n’è solo uno che vorrebbe entrare.

A fare il punto è l’assessore dell’Unione montana Valsesia Francesco Nunziata. «Proprio nelle scorse settimane abbiamo avuto un incontro con i rappresentanti dell’Associazione handicappati Valsessera per fare il punto della situazione. Giustamente vedono che i lavori sono terminati, ma di fatto al momento la struttura non è attiva».

E la questione è tutta burocratica: «Il fatto è che gli alloggi erano stati realizzati per poter ospitare persone diversamente abili di una certa tipologia che richiede una valutazione da parte dell’Asl. Al momento di fatto ci sarebbe soltanto una persona idonea».

Due mesi per decidere che cosa fare

E così è stata presa una decisione: «Ci siamo dati tempo un paio di mesi per capire se in zona ci sono altre persone che potrebbero essere inserite nella struttura. Altrimenti cercheremo di parlare con la Regione per cambiare la destinazione della struttura mettendola a disposizione degli utenti».

L’unità abitativa denominata Noikos è composta una camera singola e due doppie, oltre a spazi comuni che verranno condivisi dagli ospiti. Le persone che vivranno negli appartamenti, come previsto dalla convenzione, condivideranno gli spazi della casa, ma ciascuno di loro avrà un proprio progetto di vita, vivendo il proprio tempo lavorativo o libero secondo le proprie aspirazioni, sempre con l’ausilio della presenza di educatori e assistenti familiari in caso di necessità.

Da ricordare che sono invece in funzione da tempo i primi alloggi ricavati nella stessa struttura in una prima fase del progetto.

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