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Lucia Cagnoni, esperta in promozioni: quarto campionato vinto in carriera

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La forte pallavolista di Prato Sesia racconta la salita in serie B1

«Una nuova avventura e una nuova sfida». Lucia Cagnoni, pallavolista di Prato Sesia, s’era presentata con queste parole a Garlasco. Lo scorso sabato ha conquistato la quarta promozione della sua carriera, la seconda di fila dopo quella di Vigevano, la terza dalla B2 alla B1. E nell’elenco va inserito anche quella ottenuta con la divisa di Ornavasso, più il salto di categoria centrato, quando era ancora giovanissima, con il Romagnano salito dalla C alla B2. 

Il suo obiettivo, sin dall’inizio della preparazione, era chiaro: «Io odio perdere, quindi…». E quindi non ha mai smesso di crederci nemmeno per un secondo, nonostante la sconfitta subita ad Albisola e anche quando Acqui sembrava ormai irraggiungibile. «Certo, le giornate passavano inesorabili – racconta – e la situazione non cambiava… Ma sapevamo anche che le alessandrine, rispetto a noi, avevano un finale di regular season più “tosto”, a cominciare dalla trasferta su un campo ostico come quello di Galliate. E sino a quando non cade l’ultimo pallone… Per questo, ci speravamo, e al tempo stesso abbiamo lavorato pensando ai play off dosando le energie. Poi, dopo aver sconfitto agevolmente la Serteco, abbiamo aspettato notizie, e, quando sono arrivate, non abbiamo capito più niente».

Cagnoni, 32 anni il prossimo 22 luglio, schiacciatrice di un metro e 78, è abituata a queste emozioni, ma ammette: «È stata una gioia immensa, che ha coronato un campionato lungo e sofferto, difficile per tanti motivi. Non è facile avere i favori del pronostico e, per di più, abbiamo avuto parecchi infortuni. È una promozione meritata». Che Lucia dedica «a noi stesse per tutta la fatica e i sacrifici che abbiamo fatto; a mio marito (Mirco Retta, direttore sportivo del Pavic) che, pur avendo un altro incarico, mi ha sempre seguito; e ai nostri tifosi che sono spettacolari: ci sostengono in un modo incredibile tanto che anche in trasferta ci sembra di giocare in casa».

Il futuro è ancora tutto da scrivere. «Adesso – conclude – pensiamo solo a festeggiare; poi c’incontreremo con la società. Io non ho mai fatto questione di categoria. Le priorità sono lo stare bene in palestra, l’essere in un ambiente stimolante e divertirmi. Se mi sobbarco così tanti chilometri, è solo per passione. Ma sicuramente, dopo che 12 mesi fa mi è stata negata la gioia di misurarmi con la B1, stavolta spero di poterla affrontare. Ma se così non sarà, me ne farò una ragione…»

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