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Da Varallo alla Sicilia: mister Facciolo si fa onore in Serie D

L’ex allenatore della Dufour sta facendo bene con il Città di Sant’Agata.

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Da Varallo alla Sicilia: mister Facciolo si fa onore in Serie D. L’ex allenatore della Dufour sta facendo bene con il Città di Sant’Agata.

Da Varallo alla Sicilia: mister Facciolo si fa onore in Serie D

Dalla Dufour Varallo alla serie D con il Città di Sant’Agata. E’ stata una gavetta lunga quella di Michele Facciolo, ma l’allenatore di Ponzone in riva al mare della Sicilia ha trovato la società giusta che punta sui giovani e mira a crescere. La classifica parla chiaro, la squadra viaggia nelle prime posizioni in un girone dove ci sono giganti come Messina, Acireale e Trapani, tutte città che hanno una importante tradizione calcistica.

Che società è il Sant’Agata calcio?

Anche se un po’ tardi ho trovato una società organizzata, fatta di persone che davvero ci tengono a questa realtà. E’una società piccola come potrebbe essere il Borgosesia. C’è una grande organizzazione. Le risorse economiche sono poche, ma c’è davvero grande competenza. E’ una sfida stimolante, perché c’è voglia di lavorare e migliorare sempre.

Il girone è davvero competitivo.

Abbiamo avversarie che si chiamano Trapani, Acireale e Reggina, tutte con una tradizione importante alle spalle. Noi abbiamo una età media tra le più basse del gione.

Come sei arrivato al Sant’Agata?

Diciamo prima di tutto che questa società negli ultimi anni ha ottenuto il salto dall’Eccellenza alla Serie D dove si è confermata, lo scorso anno ha raggiunto i play-off. E’ una piazza ambita. Quando il direttore mi ha chiamato ho subito risposto presente. Loro non mi conoscevano direttamente, avevano sentito parlare di me e del lavoro fatto con i giovani. Sono orgoglioso di essere qui e far parte di questo progetto.

Come sta andando il campionato?

Siamo partiti con l’obiettivo della salvezza. Abbiamo messo da parte qualche punto, abbiamo anche perso qualche partita dove non abbiamo giocato bene, Ma il bilancio per una squadra come la nostra è positivo. Dobbiamo continuare a giocare. Sono comunque contento perché la squadra mi segue.

Rispetto a 20 anni fa come è cambiato mister Facciolo?

Sono lo stesso di vent’anni fa di quando iniziai in Eccellenza con la Dufour Varallo, anche se sono maturato. Le mie squadre devono giocare e fare la partita. Questo chiedo sempre ai ragazzi.

Torniamo proprio a oltre 20 anni fa a Varallo. Prima esperienza in Eccellenza con una squadra giovane, un girone di andata chiuso ultimi in classifica e una salvezza arrivata con un grande ritorno.

Era l’annata 2000-2001, ci salvammo all’ultima giornata senza fare i play-out. E’ una storia che racconto spesso ai miei ragazzi. Alla fine del girone di andata eravamo ultimi con undici punti. Poi nel girone di ritorno arrivò Fabio Andolfo in difesa dal Vigevano, la squadra rimase poi la stessa. Riuscimmo a fare 27 punti salvandoci senza passare dai play-out. Ricordo che eravamo ad Aosta quando ci salvammo e l’allora massaggiatore Alvaro Demarchi mi corse incontro abbracciandomi. Ce l’avevamo fatta. Era una bella squadra, un giovanissimo Simone Soncini vinse la classifica cannonieri con oltre 20 gol, poi avevo Bobice, Maio, Biolcati… Rimasi anche l’anno dopo e arrivammo tra il quinto e il sesto posto, anche se qualche giocatore giustamente andò via

E da lì è partita l’avventura

Tieni conto che io prima ho allenato al Valsessera in Promozione, poi alla Serravallese in Prima categoria, quindi alle giovanili della Dufour e poi in prima squadra in Eccellenza. Dopo Varallo sono stato alle giovanili della Biellese, una stagione a Rivoli in Eccellenza con un esonero. Poi ci fu l’anno a Borgomanero in serie D dove venni esonerato, fu una delusione. Ma adesso dico che non avevo l’esperienza per gestire uno spogliatoio così forte, c’erano giocatori come Rodighiero, Spilli… Al mio posto arrivò Walter Viganò che portò la squadra ai playoff.

C’è stato anche l’incontro con mister Modica.

Abbiamo lavorato parecchio insieme. Sono stato il suo secondo a Celano per diversi anni, poi un anno ho allenato come primo, sono poi passato all’Albinoleffe dove ho fatto il secondo, per un periodo in corsa il primo allenatore ma perché c’era una emergenza e poi la Berretti. Quindi sono tornato a lavorare con Modica.

Qualche anno fa il tuo nome era stato accostato di nuovo alla Dufour.

E’ vero. Però arrivavo da anni di professionismo. Varallo è sempre stata una bella piazza dove lavorare con una società che ti segue, ma in quel momento volevo crescere. Speravo in nuove occasioni.

Sono arrivati gli anni a Vibo Valentia.

Alla Vibonese ho fatto due anni con la Primavera e mi sono divertito davvero tanto. Abbiamo perso anche la finalina per poter andare a giocarci il trofeo con le migliori otto in Italia. Ma di quella squadra c’erano giocatori come Domenico Anzelmo che adesso è in prima squadra e Antonino De Marco che ora è nel Pescara di Zeman. Li ho presi praticamente da in mezzo alla strada e li ho messi in un campo da calcio.

Dopo tanta gavetta è arrivata una occasione da primo allenatore in serie D.

E’ stata una bella sorpresa. Forse come dicevo è arrivata un po’ tardi, ma nel calcio così come nella vita ci deve essere qualcuno che crede in te. Il calcio di oggi è fatto di procuratori e di sponsor. Mi ritengo fortunato di essere in questa società sana, anche privilegiato per essere venuto qui. E poi c’è il mare…

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