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Monumento alto 5 metri sorge nelle acque del Mastallone a Varallo
L’artista grignaschese Raffaele Salvoldi al lavoro nella cosiddetta “lama dei carabinieri”.
Monumento alto 5 metri sorge nelle acque del Mastallone a Varallo. L’artista grignaschese Raffaele Salvoldi al lavoro nella cosiddetta “lama dei carabinieri”.
Monumento alto 5 metri sorge nelle acque del Mastallone a Varallo
Pietra, acqua e luce: questi sono gli elementi di un nuovo progetto che a Varallo sta vedendo protagonista l’artista grignaschese Raffaele Salvoldi. Dopo la “Città immaginaria” realizzata con le celebri tavolette “Kapla”, ora il valsesiano si sta cimentando in una nuova creazione.
Si tratta di una installazione temporanea denominata “Studio della luce” che Salvoldi sta realizzando in località Aniceti di Varallo sul torrente Mastallone e precisamente nella “lama dei carabinieri”. Un luogo suggestivo per esser incuneato tra le rocce e la vegetazione, ma anche particolarmente conosciuto da chi in estate cerca ristoro nelle acque torrentizie.
«Il progetto artistico è frutto di una nuova collaborazione fra me e l’azienda Salvatori – spiega Salvoldi – e indagherà le sinergie di due elementi arcaici in costante connessione fra loro: la pietra naturale e l’acqua. L’opera viene realizzata in marmo bianco di Carrara, senza l’utilizzo di incastri e collanti, senza un progetto esecutivo precedente».
Inaugurazione mercoledì, meteo permettendo
A breve proprio in questo tratto si ergerà una creazione molto originale. Il taglio del nastro, che verrà realizzato in modalità di private party, è in programma per mercoledì 30 agosto, se il meteo non metterà i bastoni tra le ruote.
Sarà un’opera che sarà visibile anche da lontano di notte: «L’installazione avrà un’altezza compresa fra i 4 e i 5 metri – prosegue l’artista – e ospiterà al suo interno dei punti luminosi, che verranno accesi durante le ore serali».
La creazione sarà davvero originale quando verrà completata: «L’opera emergerà dalle limpide acque del torrente Mastallone – evidenzia il grignaschese – rappresentando la dialettica tra la pietra come elemento naturale e come elemento costruttivo utilizzato dall’uomo».
Come detto, il progetto non vede protagonista solo l’artista grignaschese ma anche Salvatori che è un’azienda, nata ne 1946 a Querceta nel cuore delle cave del marmo di Carrara e oggi una realtà di disegn specializzata nella realizzazione di ambienti bagno in pietra naturale rivolti al segmento del lusso.
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Margherita
28 Agosto 2023 at 8:50
Bravo Raffaele. Complimenti
alessandro belviso
28 Agosto 2023 at 15:36
alterazione di paesaggio naturale. è art pour art. marmo di carrara? perchè le beole non andavano bene?
Daniele Zanirato
28 Agosto 2023 at 21:02
ne marmo né beole.
niente di tutto ciò
e poi, lavoro inutile.
sia per la posizione,(che nessuno vedrà)
sia per l’aspetto economico.
spero che la nostra amministrazione,cominci, a valutare gli aspetti economici, di queste, come dicono, opere d’arte.
ed utilizzi con più abile ruolo i (soldi)
versati dai contribuenti.
Lorenza Cotella
29 Agosto 2023 at 4:32
mi chiedo che utilità possa avere una cosa del genere per il territorio,nel mastallone poi.
Ggian
29 Agosto 2023 at 14:59
Posso avere una risposta? Anche se faccio domanda fuori tema…ne approfitto… . Che fine ha fatto il documentario liberi e fieri sui Walzer iniziato nel 2019? Siamo nel 2023 e nessuno contattato risponde. Grazie gian