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Varallese di 20 anni si inventa un lavoro all’alpe Sacchi

Martina Costa ha unito l’amore e la passione per la montagna con i valori di famiglia.

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Varallese di 20 anni si inventa un lavoro all’alpe Sacchi. Martina Costa ha unito l’amore e la passione per la montagna con i valori di famiglia.

Varallese di 20 anni si inventa un lavoro all’alpe Sacchi

Vent’anni, un diploma all’istituto alberghiero di Varallo e un grande amore per la montagna e le proprie origini. Questo l’identikit di Martina Costa, una giovane e attiva ragazza camaschese del Grim di Padre Gallino del Cai varallese, che ha deciso di trasformare l’agriturismo di famiglia in un rifugio escursionistico all’alpe Sacchi di Varallo.

Un angolo di paradiso sulla linea di confine tra i comuni di Varallo e Quarna, con vista a picco su Omegna e il lago d’Orta, ma anche sulla catena del Monte Rosa e delle alpi valsesiane e ossolane.
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L’amore per la montagna

Martina ha iniziato a frequentare questo luogo sin dalla tenera età, così il padre gli ha trasmesso il primo amore per la montagna. Poi si è iscritta al gruppo di alpinismo giovanile del Cai varallese, partecipando alle attività compatibilmente agli impegni di lavoro, che la vedono oggi titolare nella conduzione di questo rifugio.

Un complesso ereditato come agriturismo dalla famiglia, con l’obiettivo di trasformarlo in un punto d’appoggio importante per i numerosi appassionati di montagna con le varie discipline.

I clienti

«La mia clientela è ogni giorno variabile – racconta Martina -: dall’amante della mountain bike classica a quella elettrica per cui dispongo di un punto di ricarica. Poi c’è chi pratica il trekking o le passeggiate a cavallo o più semplicemente chi decide di concedersi un po’ di relax in un rifugio di media montagna, dove l’unico rumore è quello del vento o delle campanelle dei nostri animali da pascolo».

«Ma c’è anche chi sale in auto perché amante della buona e sana cucina: cerco infatti di offrire la cucina delle nostre origini, con prodotti a decametro zero».

Una grande passione

Uno “spirito” quello della giovane varallese che non è mai passato inosservato: «Martina è una ragazza che si è fatta notare da subito – dice Stefania Marchini responsabile del Grim – per la sua passione per la montagna, il territorio e gli animali, insomma per la terra dove vive e che vorrebbe far conoscere a tutti».

«Oggi a soli 20 anni e sottolineo, come tanti altri ragazzi cresciuti nella scuola del Grim, ha deciso di prendere il “sentiero” della montagna anche per farne un mestiere, la sua vita e questo ci fa piacere».

Il progetto

Martina ha investito molto con la sua famiglia su questo progetto, perché ci crede fermamente e soprattutto perché vuole trasmettere a tutti i suoi valori. Martina ama vivere in questo ambiente e sentirsi parte integrante attiva di questo ambiente: un luogo sano e incontaminato, dove il cielo si specchia nel lago e poi lo abbraccia all’alba e al tramonto. Dove ci si può arrivare in ogni modo, comunque lontano da ogni contaminazione sempre tra cielo, terra e lago.

Come in ogni rifugio ci sono dei posti letto; il rifugio è stato appena ristrutturato secondo i gusti di Martina: gusti giovani, ma legati allo stile rurale e valsesiano, per ospitare chiunque voglia provare l’emozione di sentirsi sospeso, nelle quiete di questa valle, tra “cielo e lago”, tra Valsesia e Ossola.

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