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Varallo e la Valsesia celebrano i 50 anni della medaglia d’oro

Tre giorni con l’Anpi tra convegni, momenti ufficiali e musica dal vivo.

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Varallo e la Valsesia celebrano i 50 anni della medaglia d’oro. Tre giorni con l’Anpi tra convegni, momenti ufficiali e musica dal vivo.

Varallo e la Valsesia celebrano i 50 anni della medaglia d’oro

Una festa che vale per tre. Nel senso che prosegue per tre giornate, ma anche perché è stata organizzata per celebrare tre importanti anniversari che riguardano Varallo. la Valsesia e l’Italia intera. Appuntamento da oggi, venerdì 8 settembre, a domenica al Parco D’Adda di Varallo con l’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia. All’evento partecipano da protagonisti anche l’Istituto storico e la Città di Varallo.

I tre anniversari che cadono nel 2023 sono questi: l’8 settembre di 80 anni fa l’armistizio dava inizio alla lotta di Resistenza; l’1 gennaio di 75 anni fa l’entrata in vigore della Costituzione Italiana; il 9 settembre di 50 anni fa, la città di Varallo riceveva la medaglia d’oro al Valor Militare per la Resistenza, a nome dell’intera Valsesia. Ci saranno momenti di approfondimento, musica dal vivo, momenti commemorativi ufficiali. Un programma variegato capace di piacere a persone di ogni età, dagli anziani ai giovanissimi.

L’anniversario più sentito: la medaglia d’oro

Ovviamente la Valsesia “sente” con particolare intensità soprattutto l’anniversario che la riguarda da vicino, vale a dire il conferimento della medaglia d’oro. «Un riconoscimento – ricorda Alessandro Orsi, presidente dell’Anpi Borgosesia, e grande conoscitore della storia locale – su proposta dell’allora Consiglio di Valle della Valsesia, ma soprattutto su spinta di una serie di persone di spicco, da Cino Moscatelli a Gianfranco Astori, al sindaco Peretti di Varallo, e altri. Erano anni di grande tensione politica tra il blocco che faceva capo alla Democrazia cristiana e quello legato invece al Partito comunista, ma questa onorificenza fu proposta con volontà unanime, a testimonianza del fatto che sui valori della Resistenza il consenso non si discute».

La medaglia in realtà fu assegnata nel 1972, ma fu consegnata nel 1973, in occasione del trentennale dell’armistizio che diede il via al periodo della Resistenza.

L’arrivo del presidente Giovanni Leone

«Ricordo benissimo la visita in Valsesia dell’allora presidente della Repubblica Giovanni Leone – riferisce ancora Orsi -. E a proposito di questo evento, vorrei chiarire che la medaglia d’oro è per tutta la Valsesia, anche se è stata consegnata alla Città di Varallo».

Nel settembre 1973 il presidente Leone a Varallo consegnò la medaglia d’oro alla Valsesia, poi scese a Borgosesia, dove visitò la Torre campanaria, dove pose dei fiori. E inaugurò anche la casa di riposo di Sant’Anna.

Il programma della festa a Varallo

Il programma del fine settimana al Parco D’Adda prevede per oggi pomeriggio alle 16.30 un convegno dedicato ai 75 anni della “Costituzione, la via maestra, sull’attualità della nostra carta” con la Cgil Vercelli Valsesia; alle 21 teatro Nazieuropa nello spazio XXV Aprile; alle 22 musica dal vivo con Cisco e dj set.

Domani, sabato 9 settembre, alle 9.30 convegno dedicato a “Montagna, guerra, Resistenza”, sulla storia del territorio delle Alpi durante la seconda guerra mondiale: la montagna e il suo ambiente come teatro di guerra, le conseguenze del conflitto su cultura ed economia”, organizzato dall’Istituto storico; mentre tra le 15 e le 18 è in programma un convegno sul tema “Comunità resistenti: come ambiente, conflitti e migrazione si intrecciano e si determinano tra loro con scienziati, giornalisti, operatori”. Alle 18 la proiezione del documentario “The milky way”, documentario sull’attraversamento della frontiera tra Italia e Francia da parte dei migranti; alle 22 musica con Vintage Violence e dj set.

Domenica mattina alle 10 il corteo ufficiale con la deposizione delle corone di fiori ai caduti, e l’orazione ufficiale di Massimo Bisca del Comitato nazionale Anpi. Ci saranno mostre, una camminata partigiana cittadina e si potrà mangiare in piazza. Alle 16 incontro sul tema “L’antifascismo oggi, Anpi e le sfide del futuro” con Michele Cella. Alle 18 ancora musica con Alessio Lega.

E’ anche stata aperta una raccolta fondi: chi volesse aderire non dovrà fare altro che collegarsi a questo link.

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10 Commenti

1 Commento

  1. Ardmando

    8 Settembre 2023 at 7:44

    Come è facile oggi dipingerli tutti come eroi, santi, martiri, riscrivendo la storia che fu, nascondendo gli orrori e le atrocità che commisero, tutto in nome della “resistenza”. Tutto andava bene, tutto venne concesso, ogni episodio scomodo agli occhi della loro storia venne rimosso. E oggi una istituzione vetusta e nostalgica continua a far parlare di se, nonostante la sua esistenza stessa non abbia più alcun senso. Ma questa è l’Italia.

    • Roberto Rossi

      8 Settembre 2023 at 15:35

      Complimenti! Un commento da vero fascista, sei una vergogna per la Valsesia, trasferisciti a Salò

    • Anita

      9 Settembre 2023 at 12:36

      Sono d,accordo per le tuo riflessioni. Troppe Paine buie vengono dimenticate. Non si tratta di essere ere fascisti o di Altria idealism.Mio nonno venne messo al muro davanti a villa Musi proprio dai fascisti. A fobello. Lo salvo il parroco. Aveva 5 figli,aveva combattuto bella prima Guerra mondiale, era in ragazzo del 99 bVogliamo parlare del laghetto di Sant,Agostino e dei suoi rospi di San, Agostino.non ci sono rospi active ….e.neanche storage. Grazie per la tuo liberta di opinion…..

  2. Roberto

    8 Settembre 2023 at 14:04

    Ma non facevi prima a scrivere che non sei d’accordo perché sei un nazifascista??? La Valsesia non ti merita, trasferisciti a Salò

  3. Aristogene

    8 Settembre 2023 at 15:37

    Mi pare che Lei, volutamente, ignora la storia italiana da 1922 al 1943 e i crimini commessi dai nazifascisti fino all’aprile 1945. Ma anche questa è Italia, quella che probabilmente piace a Lei.

  4. Ardmando

    8 Settembre 2023 at 17:10

    E chi ha detto mai di essere valsesiano? Mi pare che qui tutti preferiscano la storia “riveduta e corretta” da parte dei comunisti, che non furono certo migliori dei nazifascisti, anzi. Vi fa comodo credere che tutti i partigiani fossero brave persone, così come vi fa comodo credere che tutti i fascisti fossero criminali. Avete le idee molto confuse al riguardo.

    • roberto

      9 Settembre 2023 at 14:26

      Quello che scrivi si chiama apologia del fascismo, é inutile risponderti perché non servirebbe a cambiare il tuo cervello deviato. Se anche non sei Valsesiano (ma allora perché leggi gli articoli della Valsesia ?), puoi comunque trasferirti a Saló o magari ad Auschwitz dove troverai un sacco di cadaveri di partigiani comunisti e potrai finalmente divertirti fino a che morte non ti colga

      • Ardmando

        10 Settembre 2023 at 9:07

        Quello che scrivi si chiama analfabetismo funzionale, sarebbe inutile risponderti perché non servirebbe a cambiare la pochissima cultura che possiedi e a togliere il paraocchi comunista che offusca tutto quel poco che conosci. Perché leggo della Valsesia? Non capiresti, quindi non te lo spiego. Sono stato in entrambi i luoghi che hai menzionato e tu? Sai qual’é il problema di voi sinistri? Che se una persona come me fa notare che la storia era ben diversa e che gli orrori sono stati commessi sia dai “cattivi” che dai “buoni”, allora questa persona deve essere PER FORZA un fascista. E considerando che dietro a queste associazioni “partigiane” c’è praticamente solo gente di sinistra, la cosa fastidiosa è constatare con quanta facilità queste persone dimentichino che i regimi comunisti, abbiano commesso atrocità al pari di quelle commesse dai regimi fascisti. Ma per la storia i cattivi sono stati unicamente i nazifascisti, quindi loro vanno messi fuori legge e chiunque dica “veramente non sono stati gli unici a commettere crimini indicibili contro l’Umanità”, allora questi è un fascista PER FORZA. Il comunismo e le sue sfaccettature ha rappresentato la base per regimi totalitari e brutali, ma nessuno al Mondo ha chiesto la messa la bando del comunismo, ne ha legiferato per impedirne la diffusione, tranne gli Stati Uniti, anche se per altri motivi.
        Mettere al bando il nazifascismo fu giusto, ma mettere al bando il comunismo e condannare tutti quelli che commisero atrocità durante guerra in nome dell’antifascimo no? In base a quale giustizia? Questa è l’ipocrisia che anima queste associazioni.

  5. Roberto

    10 Settembre 2023 at 23:31

    Quindi i partigiani erano tutti comunisti seguaci di Stalin, e così pure l’Anpi. E la liberazione é stato un trauma per l’Italia, dopo un ventennio di splendore. La prossima volta leggi meglio gli articoli che commenti da vero fascistoide, e magari abbi il coraggio di esprimere le tue opinioni in pubblico, così magari non sarò l’unico a farti notare che quello che scrivi non c’entra nulla con il convegno dell’Anpi ed é più che offensivo per tutti coloro che hanno fatto la resistenza. E magari ti beccherai pure una denunzia per apologia del fascismo.

    • Ardmando

      11 Settembre 2023 at 7:45

      Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire. E non c’è peggior ignorante di chi non comprende.

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