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Gli 11 sindaci consegnano a Cirio la richiesta per riaprire la Novara-Varallo

«Caro presidente, l’apertura della ferrovia è una necessità che non si può più rimandare».

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Gli 11 sindaci consegnano a Cirio la richiesta per riaprire la Novara-Varallo. «Caro presidente, l’apertura della tratta è una necessità che non si può più rimandare».

Gli 11 sindaci consegnano a Cirio la richiesta per riaprire la Novara-Varallo

C’è la richiesta di un incontro per presentare il piano di riapertura della ferrovia Novara-Varallo, e sotto ci sono le firme di tutti gli undici sindaci interessati. Si tratta di Varallo, Quarona, Borgosesia, Grignasco, Prato Sesia, Romagnano, Ghemme, Sizzano, Fara, Briona e Novara.

Il documento è stato portato nella giornata di oggi, venerdì 17 maggio, al presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio. Si tratta in pratica di una richiesa ufficiale per discutere del programma operativo che indica come dovrebbe funzionare la tratta, una volta riaperta.

“Presidente, si deve partire subito”

I sindaci sottoloinea come il territorio abbia «l’improcrastinabile necessità del collegamento ferroviario». Un’ugenza dettata dai problemi del territorio, ma anche dalle opportunità che si presentano: vuoi i recenti lavori di manutenzione, vuoi anche l’ottimo riscontro dei treni storici, i quali sono già stati messi sui binari per un centinaio di viaggi.

Il piano: 13 corse al giorno

Come è ormai noto, il programma della riapertura prevede 13 corse quotidiane, con orari studiati per agganciarsi con le coincidenze per Milano da una parte, e con i bus per l’alta Valsesia dall’altra.

«E’ uno studio serio – sottolinea il vice sindaco di Varallo, Eraldo Botta – che permette ai pendolari e anche ai turisti di raggiungere la Valsesia in tempi rapidi con un percorso di 50 minuti da Novara, molto più veloce rispetto all’automobile. La media del viaggio in questo caso è di un’ora e mezza».

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4 Commenti

1 Commento

  1. silvio giubertoni

    17 Maggio 2024 at 16:24

    Dall’autunno Varallo e Milano collegati da un treno veloce
    Da corsa turistica a quotidiana: alle 6 del mattino partirà dalla Valsesia, ritorno alle 18 dal capoluogo lombardo
    MARIA CUSCELA

    21 Aprile 2017
    Modificato il: 21 Aprile 2017
    1 minuti di lettura

    Da treno turistico a corsa quotidiana. Dal prossimo autunno la Valsesia sarà collegata ogni giorno a Milano da un treno veloce in partenza da Varallo intorno alle 6 del mattino e in arrivo nel capoluogo lombardo prima delle 8,30. Percorso inverso la sera con partenza da Milano intorno alle 18. Lo ha annunciato oggi (venerdì) Luigi Cantamessa, direttore della Fondazione Fs Italia, al rientro a Varallo del treno storico per presentare la stagione dei «Binari senza tempo» che ripartirà il 30 aprile.
    Il Varallo-Novara-Milano sarà il primo collegamento diretto tra la Valsesia e la Lombardia, senza cambi ma con fermate intermedie a Borgosesia e Romagnano. Sarà una linea ripensata rispetto all’attuale e più veloce. Per favorire i pendolari ci saranno anche corse negli orari intermedi (probabilmente a metà giornata) coprendo però soltanto la Novara-Varallo.
    I dettagli sono ancora allo studio ma si pensa di partire con l’orario invernale. Al viaggio sul treno storico e all’annuncio di Cantamessa, che ha lavorato con il sindaco di Varallo Eraldo Botta perchè la Valsesia potesse tornare ad avere il collegamento ferroviario, ha partecipato anche l’assessore regionale al Turismo Antonella Parigi. Non c’era, bloccato dall’influenza, l’assessore ai Trasporti, Francesco Balocco, che però nelle ore precedenti il viaggio aveva anticipato l’auspicio «che l’ultima delle linee ad essere sospesa sia tra le prime a riaprire».
    https://www.lastampa.it/vercelli/2017/04/21/news/dall-autunno-varallo-e-milano-collegati-da-un-treno-veloce-1.34621579/

    • Francesco Ticozzelli

      17 Maggio 2024 at 20:26

      Ma come si finanzia? Era già stata chiusa per insostenibilità quando ancora in valle c’erano fabbriche e lavoro.
      Oggi che la valle è abitata da pensionati, ha senso ??
      Si parla di pendolari per Milano, ma davvero si crede che ci siano pendolari che fanno 4 ore di treno al giorno per andare al lavoro a Milano.

      Turisti? Cioè ondate di turisti che chiaramente non possono essere serviti dai bus ma arrivano con il Frecciarossa a Varallo?

      Chi invece il treno non lo usa lo deve subire, ricordo ancora le code ed i minuti persi ad aspettare al passaggio a livello il trenino vuoto senza passeggeri.

      Grazie, grazie davvero

      • silvio giubertoni

        18 Maggio 2024 at 8:59

        L’attuale (dis)servizio bus Varallo-Novara di una decina di coppie di corse giornaliere ,inutilizzabile perché compie una trentina di fermate , impiega quasi due ore ed è defatigante, nel 2014 costava 825 000 euro/anno.
        Limitando il servizio a tre coppie di treni /giorno si spenderebbe all’incirca la stessa cifra realizzando un collegamento in meno di 50 minuti,pienamente fruibile e sufficiente al territorio.
        Ovvio che agli attuali concessionari del (dis)servizio bus la proposta non piaccia.
        Ma quel che è stomachevole è la mancanza di un minimo di pudore da parte dei sindaci e della regione che ad ogni tornata elettorale riaprono il tema (molto sentito dalla gente e giustamente perché ne va del futuro del territorio) in modo vigliaccamente sibillino., e quel che è peggio ,sono creduti.
        È proprio vero che in democrazia ogni popolo ha i governanti che si merita.

        • Francesco Ticozzelli

          18 Maggio 2024 at 10:53

          Concordo che si tratta di una spregevole operazione elettorale.
          Ad ogni modo credo che ci siano numerose alternative per un uso più proficuo del denaro pubblico e che possano interessare più persone.
          A mio parere non è il treno a portare turisti, lavoro o lavoratori. Semmai è il contrario. E personalmente non credo ci siano i numeri in valle per garantire che il servizio si autofinanzi.

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