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Cronaca

Centro massaggi Roasio era una casa a luci rosse

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Centro massaggi trasformato in una casa d’appuntamenti: il caso arriva al processo.

Centro massaggi “a luci rosse”

Ufficialmente, avrebbe dovuto esercitare l’attività di centro massaggi. In realtà, i locali erano stati trasformati in una casa d’appuntamenti. L’attività, a Roasio, ha chiuso ormai due anni fa. Ora si è arrivati a processo. Sul banco degli impuntati un 57enne di Masserano, era lui il titolare del centro “Nuova Cina” posizionato proprio sulla strada provinciale tra Roasio e Brusnengo in bella vista e con comodo parcheggio. Il 57enne avrebbe portato avanti l’attività di sfruttamento della prostituzione tra il 2015 e la fine del 2016 con un cinese che però nel frattempo è stato espulso dall’Italia.

I testimoni

Non si facevano solo massaggi nel centro massaggi di Roasio, ma venivano offerti veri e propri incontri sessuali. Il locale era stato posto sotto sequestro così come due centri a Vercelli. Tutti e tre erano collegati tra loro. E in questi giorni si è aperto il processo al tribunale di Vercelli. Il 56enne di Masserano è difeso dagli avvocati Ugo Fogliano e Guglielmo Ramella. Tra i testimoni, in veste di clienti, ben 24 persone di diversa estrazione sociale, dallo studente al pensionato, dall’operaio al professionista.

Le indagini

Si era iniziato a notare il consueto via vai della clientela soprattutto maschile e nel giugno 2016 i carabinieri hanno avviato le indagini del caso per verificare le attività di alcuni centri massaggi orientali recentemente aperti in Valsesia e successivamente estesa a Vercelli. Grazie a una serie di appostamenti e testimonianze è stato possibile documentare la vera attività che avveniva all’interno dei locali: i titolari, gestori e responsabili tecnici dei centri massaggi sottoposti a sequestro avevano di fatto creato vere e proprie case di prostituzione dove veniva favorita e sfruttata la prostituzione di ragazze di nazionalità cinese, ufficialmente impiegate come massaggiatrici.

Due anni di attività

L’attività del centro massaggi è proseguita ininterrottamente per oltre due anni, l’apertura non era passata di certo inosservata. La vetrina colorata proponeva massaggi cinesi, ogni tanto fuori si notava anche qualche avvenente massaggiatrice che si presentava in abiti piuttosto succinti per essere una professionista dell’arte del massaggio. L’attività era pubblicizzata soprattutto tramite Internet sui siti specializzati per incontri. il contatto con il cliente avveniva per telefono, la ragazza dall’accento orientale presentava l’offerta del locale.
Come capita in questi casi il cliente davanti si trovava una massaggiatrice che proponeva anche qualche extra al di fuori della tariffa concordata fino ad arrivare a un vero rapporto sessuale. Dalle indagini è emerso che le ragazze ruotavano tra i tre diversi locali di intrattenimento. Una volta raccolti elementi di prova il giudice delle indagini preliminari del tribunale di Vercelli ha disposto la chiusura dei tre locali e il sequestro.

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