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A Gattinara il presepe fatto con le scarpe

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L’allestimento è visitabile fino a dopo l’Epifania

Alex, 21 anni, è una vittima del bullismo; poi c’è Alina, 22 anni, finita nell’ “industria” dello sfruttamento sessuale; vicino a loro ci sono Federico, disoccupato con tre figli, e Angleo, malato terminale. Sono una ventina i nomi che nel presepe allestito nella chiesa parrocchiale di Gattinara testimoniano altrettante sofferenze. Ognuno di loro è “rappresentato” da una scarpa, in un simbolico cammino di speranza. E’ questa la bellissima e profonda rappresentazione della Natività che le giovani catechiste, un gruppo formato da 15 persone di cui fanno parte anche due ragazzi, hanno allestito nella chiesa di San Pietro.

«Questo presepe – racconta il parroco, monsignor Franco Givone – è stato ispirato da quanto realizzato nelle piazze italiane per la giornata contro la violenza sulle donne». Le scarpe rosse in quest’ultimo caso rappresentano il grido di protesta e il ricordo delle donne vittime di violenza. Le scarpe del presepe gattinarese sono invece di tutti i colori. «Vogliono rappresentare persone in cammino nonostante il loro dolore. Vanno verso Betlemme, verso la capanna della Natività. Quasi come se il Signore dicesse: “Venite ad aiutarmi ad andare incontro a queste persone”». I nomi e le vicende accanto alle scarpe sono tratti da casi di cronaca, mentre altri sono di fantasia.

L’allestimento, situato a destra del presbiterio della parrocchiale di San Pietro, è visitabile fino a dopo l’Epifania. Per ora tuttavia accanto al presepe non vi è alcuna spiegazione. «E’ una composizione di forte impatto – conclude il parroco – e per ora non abbiamo scritto nulla lì accanto, in modo che i visitatori possano avvicinarsi riflettendo sul significato della Natività del Signore».

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