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A Maggiora si è discusso del crac di Veneto Banca

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In paese sono stati bruciati oltre due milioni di euro, a Prato Sesia uno, a Ghemme 593mila

C’erano più di 120 persone, venerdì sera, all’incontro organizzato alla Soms di Maggiora da Federconsumatori Novara e Comune di Maggiora. Destinatari principali della serata, gli azionisti di Veneto Banca, ossia coloro che hanno visto andare in fumo i propri investimenti dopo che il cda della banca, in vista della quotazione in borsa e dell’aumento di capitale richiesto dalla Bce per risanare i conti, aveva deciso di abbassare il prezzo delle proprie azioni tra 10 e 50 centesimi; i soci le avevano pagate fino a 40,75 euro.

Se l’epicentro del disastro finanziario è in Veneto, le province di Novara e Vco sono legate a doppio filo all’operazione, da quando nel 2007 la Banca popolare di Intra venne acquisita dall’istituto veneto. Questo è capillarmente diffuso tra Domodossola e Arona, e anche a Maggiora è presente uno sportello. Nelle due provincie vi sono oltre 11mila investitori che hanno scommesso sul titolo, 6000 nel Verbano e i restanti in provincia di Novara, per un totale di 300milioni di euro di risparmi andati in fumo. A Maggiora sono stati bruciati oltre due milioni di euro, un milione a Prato Sesia, 593mila euro a Ghemme. L’80% dei soci sono famiglie che hanno investito tra i 10 e i 30mila euro. Poi ci sono anche le aziende: nel Vergante vi sono realtà che hanno scommesso su Montebelluna fino a due, tre milioni di euro.

Anche il sindaco di Maggiora, Giuseppe Fasola, è uno dei piccoli azionisti di Veneto Banca danneggiati dalla manovra. La scorsa estate, seguendo un incontro di Federconsumatori a Novara, Fasola ebbe l’idea di portare lo stesso tipo di serata nel paese da lui amministrato, «per fare chiarezza e fornire qualche possibilità di recuperare, almeno in parte, i soldi persi». Una proposta accolta dalla Federazione, che ha inserito la data nel calendario. Nell’incontro, tenuto dall’avvocato Matteo Ferrari Zanolini, consulente di Federconsumatori Novara, hanno preso parte risparmiatori provenienti da molti centri della zona, «e – dice il sindaco – ve ne erano anche di residenti a Milano».

«Questi incontri si sono rivelati una mossa giusta – dice Ferrari Zanolini – soprattutto per gli anziani, che magari sono restii a manifestare e affrontare il problema. Così abbiamo scelto di muoverci sul territorio». Durante la serata il legale ha fatto il punto sulla situazione, prospettando i possibili scenari. «L’attuale proprietà, Quastio Sgr, ha manifestato l’intenzione di risarcire gli azionisti su base forfettaria. Il problema quindi sarà di “quanto”. Diciamo subito che non è ipotizzabile un risarcimento del 100%. Federconsumatori punta a sedersi al tavolo delle trattative, dove discutere una soluzione ragionevole che penalizzi il meno possibile i soci». Le lettere di quanti hanno affidato a Federconsumatori la rappresentanza dei propri interessi verranno inviate e Veneto Banca. Poco consigliabile invece l’avvio di controversie legali individuali, sempre parlando di piccoli risparmiatori, sia per i costi che per la scarsa efficacia e le prospettive concrete.

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