Attualità
«A Trivero 120mila metri quadrati di capannoni vuoti: ora basta col declino»
L’associazione “Prospettive” vuole rilanciare la piccola impresa e recuperare il patrimonio edilizio
Circa 120mila metri quadrati di capannoni industriali non più utilizzati, un alloggio su tre vuoto e il numero di residenti in costante declino. E’ questo il punto di partenza della nuova associazione “Prospettive” di Trivero, che punta proprio a un riuso del patrimonio edilizio tramite la creazione di nuove piccole imprese. Il debutto vero è previsto per l’autunno.
«Abbiamo 120mila metri quadrati di capannoni industriali e artigianali inutilizzati – conferma il presidente Giuseppe Maggia – e abbiamo anche il 35 per cento delle case vuote. La mappatura di Trivero ci ha messo davanti a un dato chiaro: non possiamo più perdere tempo. In questi mesi abbiamo lavorato andando a prendere contatti con le fondazioni bancarie con l’obiettivo di reperire i fondi utili a lanciare i progetti sul territorio, ma abbiamo anche voluto sentire la voce di quegli industriali che si sono differenziati dal tessile per capire cosa manca sul territorio».
Uno degli obiettivi dell’associazione è puntare sulla “blue economy”, ma anche su progetti in campo agricolo e allevamento, si pensa per esempio a una filiera legata ai funghi, piuttosto che alle lumache o lombrichi, settori che in altre realtà del Piemonte stanno avendo un importante successo. Ma l’obiettivo è di presentare a breve, nel mese di novembre, azioni concrete da sviluppare nel Triverese.
«La volontà – ripete Maggia – è di presentare un progetto concreto con un business plan in modo che chi investe abbia già i contatti per piazzare il prodotto e la possibilità di guadagno». Le idee non mancano e neppure l’attività per preparare il terreno alle nuove imprese, ma è ovvio che un ruolo importante deve avere l’amministrazione comunale. «Non chiediamo soldi al Comune – specifica Maggia -. Però è logico che Trivero deve tornare attrattivo, lo abbiamo detto alla maggioranza e alla minoranza».
Sul tavolo del sindaco Mario Carli sono arrivate le proposte: l’istituzione di una commissione che lavori a fianco dell’associazione, una collaborazione per diffondere le opportunità che offre la “blue economy”, una promozione nelle scuole, una semplificazione burocratica, un censimento degli immobili comunali da mettere a disposizione, una revisione del piano regolatore e anche un’idea per puntare sulla ricettività alberghiera prendendo spunto dalle “zimmer” austriache.
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