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A Valdilana l’Imu aumenta: «Necessario per mantenere i servizi»

A stabilirlo è una delibera di giunta. Ecco cosa cambia.

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A Valdilana l’Imu aumenta: «Necessario per mantenere i servizi». La giunta lo ha stabilito con una delibera che verrà poi sottoposta al consiglio comunale.

A Valdilana confermato aumento di Imu

«La manovra – si legge nel documento -, al fine di assicurare le entrate sufficienti a finanziare i programmi di spesa e mantenere inalterate le quantità e qualità dei servizi resi dal Comune, presuppone, in materia di Imu, la modifica dell’impianto tariffario rispetto a quanto stabilito per l’anno 2022».
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E si aggiunge sempre nel documento approvato in giunta: «L’entrata derivante dall’imposta è indispensabile a garantire l’equilibrio economico ed il pareggio finanziario dello schema di bilancio di previsione del triennio 2023-2025».

Nel periodo del Covid

Tra l’altro nel periodo Covid le casse comunali avevano registrato minori entrate da Imu e Irpef. Nel consiglio dell’agosto 2022 si erano registrate una minore entrata di 200mila euro per quanto riguarda l’Imu e di 50mila euro per quanto riguarda l’addizionale Irpef. Questo era dovuto al periodo della pandemia che di fatto aveva fermato le attività commerciali con una ripercussione anche sulle famiglie.

“Le spese strutturali”

Il sindaco Carli ha poi ricordato: «I Comuni hanno spese strutturali a cui devono far fronte con introiti diversi dai contributi straordinari, per esempio l’1,7 milioni di euro derivante dalla fusione». Sempre Carli ricorda che in piena pandemia Covid Valdilana aveva abbassato l’Imu proprio per andare incontro alle famiglie, ma ora occorre arrivare al 9,6 per mille. «Gli indici nazionali ci dicono che i Comuni al di sopra dei 10mila abitanti devono poter contare una una aliquota Imi tra il 9,5 e il 10 per mille per garantire i servizi erogati. Tra l’altro per Valle Mosso e Mosso la pressione fiscale dovuta all’Imu è più bassa di quanto avveniva prima della fusione, solo per Soprana si è registrato un aumento».

Cosa cambia?

Ma cosa cambia? Fissata l’aliquota del 5 per mille per l’abitazione principale (detrazione per la casa principale classificata nelle categorie catastali A1, A8, A9 e pertinenza di 200 euro), 1 per mille e per fabbricati rurali, 9,60 per negozi, esenti i terreni agricoli, 9,60 per fabbricati del gruppo catastale D, 9,60 aree edificabili e altri immobili. Nel consiglio comunale del gennaio 2022 si era fissata invece l’aliquota base Imu al 8,6 per mille.

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