Attualità
A Varallo striscione per festeggiare Trump: «Cambierà il mondo»
Antonio Cesa festeggia a modo suo l’elezione del nuovo presidente Usa
“Trump, make America great again”. Cioè, “Trump, fai ancora grande l’America”. Lo striscione non è si quelli esposti a New York, bensì a Varallo. Dove Antonio Cesa, notoriamente appassionato di cultura e stile di vita americani, ha esposto alla finestra di casa uno striscione inneggiante al nuovo presidente Usa. E ovviamente lo striscione non ha mancato di attirare l’attenzione dei passanti.
«Già a settembre – racconta Cesa – avevo acquistato online lo striscione e la spilletta, che indosso ogni giorno, a sostegno della campagna di Trump. Il banner lo avevo appeso alla finestra già la scorsa settimana ma poi, per scaramanzia, l’ho ritirato per ricollocarlo martedì quando ho capito che c’erano buone possibilità che il magnate uscisse vincente dalla sfida contro Hilary Clinton. Sono molto felice e soddisfatto di questo risultato – prosegue Cesa -. Sono fermamente convinto che le cose cambieranno in maniera positiva con lui. Che farà tanto non soltanto per la sua nazione ma anche per il resto del mondo e l’Europa. Che per l’Italia potrà essere un buon esempio».
A convincere il varallese è stato soprattutto il programma politico del Tycoon. «Mi sono subito piaciute le sue idee in relazione alla politica estera – racconta Cesa -. Credo che l’avvicinamento alla Russia e a Vladimir Putin possa essere un passo positivo perché penso che le decisioni prese nei confronti della Russia dall’Unione europea siano sbagliate, la Russia è una risorsa non un pericolo. Guardo con positività anche ai provvedimenti che Trump vuole adottare contro l’immigrazione clandestina. Non apprezzo più il buonismo che porta ad accettare tutto a discapito dei cittadini. Insomma, io credo nello slogan della sua campagna elettorale “Make America Great Again”. È quello che serve: intervenire per riportare la produzione nel proprio paese per il costruire una nuova ricchezza e benessere anche per la classe media, quella più colpita dalla crisi economica, in modo che tutti possano aspirare a vivere dignitosamente».
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