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Addio a Giacomino: aveva fondato il gruppo Ana di Doccio

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Di professione falegname, era anche un uomo di chiesa

Doccio ha salutato per l’ultima volta Giacomino Cominelli, morto a 78 anni. Il suo nome è legato al gruppo alpini della frazione quaronese: fu lui, insieme ad amici, a fondarlo nel 1973. Da allora Cominelli è sempre rimasto nel gruppo delle penne nere, partecipando al raduno e alle assemblee annuali, e dando una mano ogni volta che c’era bisogno. «Ricordo che veniva alla nostra festa con la famiglia – dice il capogruppo Marco Degrandi -. Ha seguito le nostre attività finché ha potuto ed è sempre stato disponibile a collaborare. Ricorderò Giacomino come una persona che non si lamentava mai, era semplice, tranquillo e riservato».

Nato e cresciuto a Doccio, proveniente da una famiglia di origini bergamasche, Cominelli era conosciuto anche per la sua attività di falegname. «Una professione che ha imparato fin da bambino da uno zio – spiega il figlio Corrado, che ne ha seguito le orme nell’attività di famiglia -. Ha lavorato come dipendente e poi come artigiano in proprio, una vita intera dedicata all’arte del legno».

Nel tempo libero Cominelli era solito camminare: «Amava la montagna – dice ancora il figlio – e finché l’età lo ha consentito andava a fare lunghe passeggiate. Per il resto si dedicava alla famiglia e al lavoro». Cominelli era anche un uomo di chiesa: come ha ricordato don Sandro Bertoli in occasione del funerale celebrato venerdì nella chiesa di Doccio, è stato priore e membro della Confraternita di Santa Marta. «Mio padre era un uomo generoso – ricorda il figlio Corrado -, benvoluto da tutti e anche con noi figli, mai burbero. Era una persona gentile, di quelle sempre disponibili quando hai bisogno di qualcosa». Oltre al figlio Corrado, Giacomino Cominelli ha lasciato la moglie Maria e il figlio Giorgio.

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