Attualità
Addio a Vincenzo, 105 anni: era l’uomo più anziano della Valsesia
Abitava a Romagnano, dove era molto noto
Romagnano ha dovuto dare l’addio a uno dei suoi ultimi ultracentenari. Lo scorso giovedì il paese ha tributato l’ultimo saluto a Vincenzo Imazio, scomparso martedì alla bella età di 105 anni. “Nonno Vince”, come era affettuosamente noto, era una presenza fissa in paese: fino a pochi mesi fa, infatti, lo si vedeva intento alle sue commissioni, accompagnato dalla fidata badante, Svetlana Atamanyuk. Negli ultimi mesi aveva preferito limitare le uscite, ma non aveva mai perso la sua straordinaria lucidità. «Era una persona di buon carattere – lo ricorda il figlio Teresio – capitava che si arrabbiasse, ma sbolliva subito. Era sempre pronto alla battuta e si fermava sempre a chiacchierare con le persone che incontrava». La sua casa, infatti, non era mai vuota: oltre ai due figli, ai nipoti e ai pronipoti, andavano sempre a trovarlo molti amici.
Lo conferma il sindaco Cristina Baraggioni, che serba di lui un ricordo molto sentito: «Abitavamo vicini e lo conosco da quando ero piccola – spiega – da bambina, in un primo momento, mi incuteva quasi timore: era un uomo imponente e ai miei occhi sembrava un gigante. Ben presto, però, è emersa invece la sua indole gentile, amichevole, capace di prendersi cura delle persone. Credo che il gran numero di persone che sono andate a trovarlo fino all’ultimo momento testimoni la sua capacità di costruire e mantenere le relazioni. La sua scomparsa è un grande dispiacere». “Nonno Vince” ha vissuto senza dubbio una vita intensa: ha lavorato come muratore, alla cartiera e come negoziante. Inoltre, ha preso parte alla Resistenza: non ha combattuto in prima persona, ma aiutava i partigiani con i rifornimenti, compito non meno importante né pericoloso. Era noto con il soprannome di “Tajet”.
«È stato una persona molto legata agli ideali della Resistenza e, in generale, all’antifascismo – ricorda Fiorenzo Galetti, presidente dell’Anpi di Romangnano – ha condiviso i valori partigiani, aiutandoli soprattutto dopo la fine della guerra. È sempre stato convinto sostenitori degli ideali di uguaglianza, solidarietà e giustizia sociale. È stato un esempio lucido e determinato per tutti noi. Anche dal punto di vista umano, la sua giovialità ce lo farà ricordare e mancherà a molte persone». «È stato una gran brava persona, onesta, che ha sempre dialogato con tutti, da qualsiasi parte o tendenza fossero – conferma Gian Mario Graj, membro dell’Anpi locale e figlio del resistente Giacomo – questa, secondo me, è la cosa più bella che ci ha lasciato, oltre ad essere stato in quella parte di popolazione che ha permesso di arrivare al 25 aprile». Al lutto si è unita anche la federazione novarese del Partito Comunista, di cui Imazio rappresentava il tesserato più anziano. «È stato una persona meravigliosa, che ha sempre rispettato tutti – lo ricorda Carlo Platini, segretario locale del Pci negli anni Settanta e amico di “nonno Vince” – un uomo socievole, un gran lavoratore e una persona molto ammirata in paese». Imazio era, fra le altre cose, l’ultimo ultracentenario di sesso maschile rimasto a Romagnano: ad avere tagliato il traguardo del secolo, ora, è solo Maddalena Vallarino, nata nel 1914.
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