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Addio Serena, stroncata da un male incurabile a soli 35 anni

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Addio Serena, stroncata da un male incurabile a soli 35 anni. Una giovane e splendida mamma che troppo presto è stata vinta da quel male contro il quale lottava da tempo con tutta la sua forza. Una donna forte che, nonostante la malattia, ha sempre continuato a vivere per la sua famiglia che oggi la piange. Una famiglia che in queste ore di grande dolore è circondata da un’intera comunità che ricorda con affetto e amore Mariaserena Trofa, meglio conosciuta come Serena, che si è spenta all’età di soli 35 anni.

Addio Serena, stroncata da un male incurabile a soli 35 anni

Come riporta Prima Chivasso una giovane e splendida mamma che troppo presto è stata vinta da quel male contro il quale lottava da tempo con tutta la sua forza. Una donna forte che, nonostante la malattia, ha sempre continuato a vivere per la sua famiglia che oggi la piange. Una famiglia che in queste ore di grande dolore è circondata da un’intera comunità che ricorda con affetto e amore Mariaserena Trofa, meglio conosciuta come Serena, che si è spenta all’età di soli 35 anni.
Perché, proprio come riporta il manifesto funebre, amarla è stato facile ma dimenticarla è impossibile perché era una persona straordinaria che ha insegnato a tutti il valore delle vita, come trovare la forza per combattere giorno dopo giorno il male.
Serena ha però persone questa battaglia lasciando un grande vuoto nella vita del marito Giuseppe Grimaldi con Christian e Kevyn, della mamma Daniela, dei fratelli, della suocera Caterina e di tutti i suoi famigliari.
Una leonessa che ha dedicato tutta la sua vita alla sua famiglia, la sua ragione di vita.

I ricordi

A ricordarla sono tantissimi amici, quelli che sono cresciuti con lei, che hanno affrontato con lei un percorso più o meno lungo della sua vita.
«Era una persona molto solare e con Giuseppe si completavano. Ricordo le sere d’estate quando passavano al bar gelateria a Cigliano per mangiare un gelato, quante risate. Era una persona genuina e tanto fortunata ad avere un uomo al suo fianco come Giuseppe» ricorda Michael Torasso.
«Ricordo gli anni passati a scuola insieme, ma quelli più vivi sono delle superiori quando avevamo creato un gruppo chiamato “7club” e ci divertivamo come matte. Per noi era “Puffo” detto in maniera simpatica e dolce, ognuno di noi aveva un nomignolo originale. La ricorderò sempre per la sua risata contagiosa» spiega Marilisa Prandelli.
Anche Sara Alesci la ricorda: «La conoscevo da piccola, poi nel 2018 se non ricordo male l’ho incontrata ai giardini a Santhià: era seduta nella panchina che guardava i suoi piccoli giocare, io mi sono avvicinata e abbiamo parlato. Mi ha raccontato della sua malattia. La cosa che mi restò impressa in mente, e ci penso a tutt’oggi, è la voglia di vivere, la voglia di lottare contro il suo male. Mi aveva detto di averlo sconfitto ma poi, dopo tempo, ha capito che era ritornato. Mi piange il cuore per lei e per la sua famiglia. Era gentilissima e bravissima».
«Mi ricordo benissimo quando si usciva insieme, nella sua piccolezza era una grande donna. Ironica, sempre sorridente, e con un grande spirito di amicizia. Ma la cosa che più ammiravo di lei era che sapeva valorizzarsi sempre. Nonostante gli anni passati senza vedersi, rimane l’amarezza che non doveva andare così. Ha lottato sempre, e molto. Purtroppo ha perso ma sono sicura che da lassù ci sorride, come ha sempre saputo fare lei, la nostra Sere» ricorda l’amica Marina Jozicic.
Il suo funerale è stato celebrato martedì 5 ottobre nella chiesa parrocchiale di Cigliano dove la salma è giunta in con un corteo in auto dall’abitazione di via Pellico.

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