Attualità
Alberghiero Varallo saluta il prof Pogliano che va in pensione
Alberghiero Varallo saluta il professor Pogliano: «Per me la scuola è stata come una famiglia».
Alberghiero Varallo saluta un prof
Il professor Roberto Pogliano lascia la cattedra: è arrivato per lui il momento della pensione. Quest’anno, per la prima volta dopo decenni, non varcherà la soglia del suo amato istituto alberghiero “Pastore” di Varallo al suono della prima campanella. Per lui insegnare, ma soprattutto occuparsi dei ragazzi con difficoltà, non è stato un lavoro ma una vera missione. Professore di elettrotecnica inizialmente, dopo una quindicina di anni di insegnamento negli istituti professionali della zona, Pogliano decide di frequentare un corso di specializzazione polivalente per affiancare ragazzi con difficoltà di apprendimento e da allora inizia la sua lunga esperienza come docente di sostegno: al 1979 risale la sua prima esperienza con ragazzi con difficoltà, e al 1994 il suo ingresso all’Ipssar di Varallo dove si dedicherà alla formazione e all’inclusione di studenti che necessitano di un sostegno.
Tante gratificazioni
«Non sono stato un docente cattedratico», sottolinea Pogliano, con un sentimento verso il mondo della scuola e soprattutto nei confronti del “suo” istituto Pastore che traspare da ogni parola. «Ho dato e ho ricevuto tanto da ogni esperienza, dal mio lavoro ho avuto infinite gratificazioni, le ultime in ordine di tempo ancora qualche mese fa portando uno dei miei ragazzi alla maturità. Ho potuto assistere all’esame orale, che si è tenuto in presenza a scuola, e che il mio allievo ha superato brillantemente, e non nego di aver pianto. Insomma, ho ricevuto grandi soddisfazioni che mi porterò sempre nel cuore». A malincuore, dunque, dopo esattamente 43 anni e 8 mesi di lavoro di cui 36 nel mondo della scuola, Pogliano saluta colleghi e ragazzi per godersi a 63 anni la meritata pensione, ma il suo cuore resta tra le aule dell’istituto alberghiero.
Il volontariato
«Ho dato la mia piena disponibilità a collaborare, se necessario, nel portare avanti i progetti che ho avviato, come ad esempio il corso di ippoterapia che ho introdotto vent’anni fa, e quelli seguiti come docente referente della Salute». Oltre alla scuola, però, ora potrà dedicarsi ad altre passioni. «Riaprirò il cassettino delle cose che facevo un tempo – dice -, in particolare dedicarmi al volontariato. Alla fine continuerò a occuparmi degli altri», sottolinea sorridendo. Un ultimo pensiero non può mancare al “Pastore”: «L’istituto alberghiero di Varallo è stato per me una grande famiglia. Ringrazio tutti, dal personale, ai presidi che si sono succeduti, ai colleghi. Il mio augurio è di superare quanto prima questo brutto periodo che stiamo vivendo dovuto all’emergenza sanitaria che rende complicato l’inizio dell’anno scolastico e di continuare come sempre con lo stesso entusiasmo. Per me gli anni al Pastore sono stati un’esperienza di vita lunga e ogni giorno costruttiva».
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