Attualità
Alunni Ponzone ripuliscono dai rifiuti il “loro” bosco
Alunni Ponzone puliscono il “loro” bosco: i ragazzi al lavoro per eliminare i rifiuti dall’area che usano per le attività all’aperto.
Alunni Ponzone al lavoro
Al lavoro in prima persona per tenere pulita l’area che usano per le attività all’aperto. Questo il messaggio di rispetto per la natura e per l’ambiente che viene dagli alunni che frequentano la scuola primaria di Ponzone. Attualmente il plesso, che il prossimo anno scolastico verrà trasferito a Ronco, è frequentato da 36 alunni dalla classe terza alla quinta. Durante le belle giornate i ragazzi si spostano a fare varie attività nell’area che si trova nelle vicinanze della caserma dei vigili del fuoco volontari, zona che un tempo era utilizzata per effettuare motocross. Ma ultimamente, appena dentro il bosco, si sono trovati davanti è una specie di discarica a cielo aperto con vari rifiuti sparsi ovunque: sul tavolo di legno, sulle panche, sotto agli alberi. E così armati di guanti e buona volontà, in diverse occasioni gli alunni hanno dimostrato il loro senso civico e hanno raccolto sacchetti vuoti di caramelle e patatine, lattine di birra, bottiglie di plastica di bibite varie, mascherine usate gettate a terra, avanzi di cibo.
Le attività all’aperto
«Ai ragazzi – spiega un’insegnante – piace molto questa area verde, che ha tavoli e offre la possibilità di fare attività all’aperto: didattica, ginnastica, laboratori oppure per l’intervallo. Alcuni volontari anni fa l’avevano sistemata ed ora è un posto dove si sta bene. L’area può essere utilizzata da tutti ma ci sono giovani che non hanno rispetto e che, dopo il loro passaggio, lasciano lì i loro rifiuti. In molte occasioni ci siamo ritrovati di fronte a una pattumiera e abbiamo deciso di pulire per lanciare un segnale positivo».
Un messaggio importante
Il messaggio di questi bambini è significativo e denota responsabilità per il territorio che li circonda e per le aree che utilizzano. «Quando si sono trovati davanti a questi esempi di inciviltà – conclude l’insegnante – gli alunni sono stati delusi. Hanno voluto risistemare l’area verde per loro e per gli altri che la utilizzano in modo civile. Se una “cosa” non è nostra, ma è di tutti, non significa che non bisogna avere rispetto. E questo i bambini lo hanno capito e messo in pratica».
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