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Ambulatorio senza medico: protesta l’alta Valsesia

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Medici Usca

Ambulatorio senza medico: il sindaco di Scopa scrive all’Asl.

Ambulatorio senza medico

L’alta Valsesia adesso alza la voce: basta disagi, il medico di base deve tornare in ambulatorio. C’è una lettera inviata dal sindaco di Scopa Cesare Farina all’Asl Vercelli ed è partita anche una petizione popolare.

«Ormai da luglio 2020 il medico di base manca nell’ambulatorio di Scopa – ha spiegato il sindaco Farina ai propri concittadini in una delle dirette Facebook organizzate -. Mi spiego meglio: i mutuati hanno mantenuto il proprio dottore, però di fatto non viene più in ambulatorio. Se prima il locale era frequentato dal medico due giorni a settimana, da luglio non c’è nessuno con tutte le varie problematiche che questo genera soprattutto in un momento storico nel dilagare della pandemia».

L’Asl

Il Comune sin da subito aveva preso contatti con l’azienda sanitaria: «In questi mesi non siamo stati fermi. C’è stato un cambiamento dei vertici dell’Asl Vercelli e abbiamo atteso novità. Ma visto che non c’è stato alcun passo in avanti e dopo le continue lamentele da parte dei cittadini ho deciso di confrontarmi con gli altri Comuni del comprensorio dell’alta Valle. A quel punto ho pensato di fare una azione importante: una petizione popolare». Sul tema è intervenuto anche il consigliere regionale Angelo Dago.

La lettera

Farina ha scritto anche all’azienda sanitaria per conto anche dei Comuni di Carcoforo, Alto Sermenza, Boccioleto, Rossa, Balmuccia, Scopello, Piode, Pila e Rassa. «Il non avere il medico di base per tanti comuni dell’alta Valsesia con una popolazione anziana e cittadini interessati da patologie croniche pone un problema di urgente soluzione – si legge nella missiva. Vige il principio costituzionale del diritto alla salute. E gli ostacoli si possono risolvere da parte della autorità. Il diritto dei numeri ci sembra meno determinante di quello della vita degli assistiti». Prosegue: «Invitiamo tutti a risolvere questa inaccettabile situazione tenendo presente che le nostre comunità hanno bisogno del servizio».

La petizione

Come primo atto si è deciso di lanciare una petizione popolare, in assenza di una risposta certa da parte dell’Asl l’intenzione è di andare avanti portando la problematica davanti alla Regione Piemonte e al Ministro della sanità.

«Tutti i cittadini possono recarsi in uno dei Comuni aderenti con un documento di identità – riprende Farina – per andare a firmare la petizione presente in municipio. Il termine ultimo è il 1° marzo, se non ci saranno novità il tutto verrà spedito il tutto agli organi competenti». Il sindaco chiede la collaborazione di tutti: «Questa è una azione che ha bisogno del sostegno popolare. E’ determinante che in questo momento le nostre comunità siano unite. Non accetterò motivazioni che non portino a una risoluzione del problema. Tengo a precisare che non è una accusa ai medici, ma per noi è importante riavere il servizio. Abbiamo bisogno di un medico che sia presente almeno due volte a settimana, questo è l’obiettivo che ci poniamo».

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