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Anche il Comune chiede l’allaccio alle fogne per la casa che ospita i migranti

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Quarona: l’ex casa delle suore, che ospita dieci profughi, continua a non essere in regola con il sistema fognario

Il Comune ha avviato un procedimento amministrativo relativo alla regolarizzazione del sistema fognario che serve Villa Chiarino, l’ex casa delle suore di frazione Valmaggiore dove da tre settimane sono ospitati dieci migranti. La decisione fa riferimento a sopralluoghi e verifiche condotti da ufficio tecnico e Cordar e alle indicazioni del Comitato cittadini Valmaggiore. Intanto, lo stesso comitato torna a segnalare al servizio di igiene pubblica dell’Asl, ai carabinieri del nucleo ecologico e all’Arpa il perdurare della situazione di «grave rischio ambientale» dovuta ai «mancati allacci degli scarichi alla fognatura pubblica».

L’apertura del procedimento amministrativo intende verificare le condizioni igienico-sanitarie e ambientali del sistema di smaltimento dell’immobile di Valmaggiore. Un passaggio che serve essenzialmente a coinvolgere tutti i soggetti interessati e definire i rispettivi compiti. Nel documento il Comune richiama il sopralluogo del Cordar Valsesia con la definizione del percorso del collegamento fognario «non direttamente prospicente via San Giovanni, ma che interessa terreni di altra proprietà fino a raggiungere via Ottina». Viene evidenziato pure che per l’ottenimento di tutte le autorizzazioni e la realizzazione dei lavori potrebbe trascorrere un lungo periodo di tempo e pertanto, per garantire le condizioni di sicurezza e igiene ambientale, la proprietà dovrà ottenere «specifica autorizzazione temporanea allo scarico acque domestiche» da trasmettere all’Arpa e al servizio di igiene e sanità pubblica.

Il Comitato che riunisce i frazionisti ha ribadito la propria posizione con una integrazione trasmessa alla procura e agli enti competenti in materia di sicurezza e salute pubblica: «Persistono a nostro giudizio gravi comportamenti omissivi – motiva il vice presidente Luigi D’Agostino -. Chiediamo il rispetto delle regole, tanto più che i problemi erano stati ampiamente segnalati prima dell’arrivo degli ospiti. Invece permane questo atteggiamento di indifferenza da parte di una cooperativa dedita al socio assistenziale e della proprietà, peraltro una congregazione religiosa. E’ una mancanza di attenzione che mette a rischio la salute dei migranti, degli stessi operatori che prestano servizio di assistenza e noi residenti. Non è un problema da poco visto che confinante alla villa esiste un parco giochi per i bambini della frazione, e non possiamo permettere che atteggiamenti irresponsabili mettano a rischio la loro salute».

Nel frattempo, il dipartimento territoriale del Piemonte nord-est dell’Arpa ha risposto alle sollecitazioni del Comitato Valmaggiore, trasmettendo la documentazione agli enti preposti e dichiarando la disponibilità per un eventuale supporto tecnico.

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