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Angelo Zegna, il ricordo di un imprenditore che guardava lontano

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Angelo Zegna, il ricordo di un imprenditore che guardava lontano

Angelo Zegna, “il dottore” che insieme al fratello portò il nome dell’azienda nel mondo: la sua storia.

Angelo Zegna, la seconda generazione

“L’ingegnere” e “il dottore”. Erano chiamati così, in fabbrica, l’ingegner Aldo Zegna e il dottor Angelo Zegna. Uno che si occupava più direttamente delle questioni tecniche e della produzione, l’altro che era a capo del marketing (anche se all’epoca non si chiamava così). L’ingegner Aldo era morto nel giugno del 2000. Il dottor Angelo se n’è andato giovedì mattina nella casa di Trivero, dove da qualche tempo soggiornava (normalmente viveva a Lugano). Aveva 97 anni. Lascia quattro figli, Gildo, Anna, Elisabetta e Benedetta.
Un lutto che si porta dietro un enorme pezzo di storia di Trivero, e più in generale del tessile biellese. Aldo e Angelo avevano rappresentato la seconda generazione del Lanificio Zegna, avviato dal padre Ermenegildo (e dal fratello Mario, che lasciò nei primi anni ‘40 del secolo scorso). Ermenegildo fu il fondatore, Aldo e Angelo trasformarono la fabbrica tessile in un’azienda di confezioni, allargando il raggio d’azione ben oltre i confini nazionali.

Gli esordi

Il funerale del “dottor Angelo” è stato celebrato venerdì, e ora lui riposa nel cimitero di Craviolo, assieme ad altri componenti della grande famiglia.
Un lutto che riporta alla memoria la storia di uno dei marchi più illustri del tessile nazionale. In realtà, i primissimi esordi di quello che sarebbe poi diventato il Gruppo Zegna risalgono all’inizio del ‘900, quando Michelangelo (Angelo) Zegna, un orologiaio triverese, aprì una fabbrichetta tessile nel vicino comune di Flecchia (all’epoca Flecchia era Comune distinto da Pray). Nel 1910, tre dei dieci figli di Angelo, tra cui l’ultimogenito Ermenegildo, fondano il Lanificio Zegna. Sin dai primi anni l’azienda vede al timone Ermenegildo e, fino ai primi anni ’40, anche il fratello Mario. In quelli stessi anni, l’ingegnere Aldo (nato nel 1920) e il dottor Angelo (nato nel 1924), figli di Ermenegildo, entrano a far parte di quello che ora si chiama Lanificio Ermenegildo Zegna e Figli, e ne prenderanno le redini nel 1966.
Come accennato, con Aldo e Angelo, seconda generazione alla guida dell’azienda, il marchio Ermenegildo Zegna debutta nel ready-to-wear, con il lancio delle prime collezioni di prêt-à-porter, segnando il passaggio dal tessile alla confezione.

Il territorio

Angelo cresce insieme al fratello Aldo respirando l’aria del Lanificio Zegna di Trivero, ascoltando il rumore dei telai che scandiscono le sue giornate all’insegna di una educazione rigida ma appassionata del territorio. La stessa passione di papà Ermenegildo. «Trivero, il lanificio, le montagne e la natura circostante, che diventeranno poi l’Oasi Zegna, influiscono sulla sua tempra, sobria e essenziale, che, basata sull’operosità e la rettitudine ma anche la curiosità, lo porterà molto lontano nella costruzione della solidità del Gruppo Zegna», si legge su una nota biografica.
Angelo osserva il mondo con gli occhi dell’imprenditore illuminato, studia i tessuti e gli abiti che gli uomini indossano. La guerra lo porta al fronte e quando tutto finisce per Angelo non ci sono più ostacoli ma solo grandi opportunità. Zegna deve diventare il numero uno ed essere conosciuto in tutto il mondo. Angelo, Aldo ed Ermenegildo lavorano con coraggio e fermezza per raggiungere questo obiettivo, che arriverà negli anni ’60. Poi Ermenegildo lascia la gestione completa dell’azienda ai due figli che hanno l’incarico di consolidare e proiettare Zegna nel futuro.

Nel mondo

Angelo lo fa immediatamente con la produzione di abiti finiti, prodotti nello stabilimento che apre a Novara, al quale ne seguiranno altri anche all’estero, e subito dopo si concentra sull’esportazione internazionale e la creazione del servizio di abiti su misura con l’apertura di una specifica unità produttiva in Svizzera. «I tessuti ineccepibili e della più alta qualità diventano abiti impeccabili e elegantissimi, fatti dalle sapienti mani degli artigiani del bello. L’espansione porta investimenti, utili e fama globale. Angelo ha una formazione internazionale, viaggia nel mondo, parla inglese e tedesco fluentemente, è inarrestabile». Angelo e il fratello Aldo rappresentano l’anello di congiunzione di una famiglia che di generazione in generazione si passa il testimone, aggiungendo e sviluppando. Angelo cederà definitivamente la guida dell’azienda nel 2006 al figlio Gildo e al nipote Paolo (figlio di Aldo), diventando presidente onorario del gruppo.

Se per Ermenegildo sono i tessuti, per Angelo e Aldo si tratta di abiti e capispalla mentre per Gildo e Paolo significa espansione retail a livello internazionale, e il rafforzamento di un Gruppo oggi leader nell’abbigliamento del lusso maschile e nei tessuti pregiati.

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