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Autisti dei bus, fare i tamponi è un’odissea. Lunedì di sciopero

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Autisti dei bus, fare i tamponi è un’odissea. Lunedì di sciopero. La protesta sarà di quattro ore tra le 8.30 e le 12.30.

Autisti dei bus, fare i tamponi è un’odissea

Tre, in particolare, le richieste al Governo: un fondo dedicato per le aziende per sottoporre i dipendenti ai tamponi, cosi che non siano più a carico degli stessi e l’estensione dei luoghi e orari in cui poterli effettuare, oggi ancora insufficienti. In secondo luogo, si chiede l’avvio di screening su base volontaria delle categorie lavorative (vaccinati e no) a contatto col pubblico per salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti. Terzo, si chiede di non applicare la procedura della sospensione senza retribuzione di coloro che sono impossibilitati a effettuare il tampone in tempo utile a ottenere la certificazione per recarsi sul luogo di lavoro.

Problema

Nei giorni scorsi, soprattutto venerdì 15, ci sono stati alcuni disservizi sulle corse dei bus in zona, poi la situazione è rientrata. Un problema però su cui il segretario provinciale Fisal, Mauro Caputo, e il segretario aggiunto e coordinatore, Fabio Bordonaro, vogliono fare chiarezza.

«Questi disservizi, e altri che potrebbero crearsi – scrivono – non sono, a nostro parere, da ricondurre in capo ai lavoratori, che verosimilmente a causa del mancato possesso della certificazione verde, non hanno potuto prestare il proprio servizio, ma ad una situazione ormai divenuta cronica nel tempo e comune a tutte le aziende di trasporto pubblico locale: ossia l’oggettiva ed effettiva difficoltà di reperire ed assumere nuovo personale. Questa condizione, a nostro giudizio, è causata da un’ offerta di contratti precari con salari bassi influenzati anche da rinnovi di contratti nazionali sempre più al ribasso. Nel corso degli anni, la professionalità dell’operatore di esercizio (autista), è stata sempre più svalutata e soggetta a condizioni peggiorative. Nell’ultimo decennio gli enti pubblici hanno solo operato tagliando sui servizi e sui corrispettivi, a discapito soprattutto di lavoratori e cittadini.

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Fare i conti con i disagi

Anche in questa occasione, dopotutto, con l’entrata in vigore del Green pass, il Governo italiano pare non abbia fatto i conti con le prevedibili conseguenze che detta iniziativa avrebbe comportato sui servizi essenziali».

Infatti, spiegano i due sindacalisti, l’autoferrotranviere quotidianamente effettua turni di lavoro «che spesso lo occupano per l’intera giornata e pertanto si trova costretto, suo malgrado, a dover prenotare ed effettuare un tampone durante le soste del turno, che però talvolta avvengono in località in cui non ci sono nemmeno farmacie che effettuano questo servizio. Riteniamo che queste gravi lacune stiano minando realmente il diritto al lavoro dal momento che, come sta accadendo, molti lavoratori sono stati costretti a dover restare a casa senza retribuzione perché non hanno trovato un posto per sottoporsi al tampone».

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