Attualità
Baite abbattute per non pagare le tasse
Nei dintorni di Coggiola troppi cascinali ritrovati con il tetto sfondato. Si sospetta che ci sia la mano di qualcuno
Le vecchie baite di Coggiola sparse lungo le montagne che una volta erano un punto di riferimento per l’agricoltura stanno cedendo una dopo l’altra. Alcune a causa dell’incuria e del passare del tempo, ma sembra che qualche vecchio rudere venga abbattuto appositamente. E’ quanto si sostiene nel gruppo “Sei di Coggiola se…” dove l’argomento tiene banco, anche perchè ci sono immobili storici, purtroppo quasi tutti abbandonati e divisi tra decine e decine di eredi. Con tutti i pasticci di imposte e altre questioni che si possono immaginare.
La questione è che su questi immobili seppur mezzi diroccati bisogna pagare le imposte, soprattutto dopo il controllo da parte dell’Agenzia delle entrate. Anche il Comune sta seguendo la questione. «Ho visto anche i commenti su Facebook – spiega il sindaco Gianluca Foglia Barbisin -. E’ vero che ci sono diverse vecchie baite che sono ormai suddivise tra decine di proprietari e nessuno se ne occupa. Rappresentano un peso economico perchè l’Agenzia delle entrate chiede di pagarci sopra le imposte, ma non possono essere demolite senza una autorizzazione».
L’invito è di fare le cose in modo regolare. «Se una struttura è fatiscente allora si può chiedere la demolizione in Comune – spiega ancora Foglia Barbisin -. Bisogna presentare una pratica apposita all’ufficio tecnico che rilasci l’autorizzazione. Non si possono fare le cose per vie diverse. Invito davvero i proprietari a prendere le dovute informazioni in municipio prima di fare qualsiasi cosa».
E’ anche vero che Coggiola rischia di perdere un piccolo patrimonio rurale. «Alcune baite risalgono addirittura al 1800 – riprende Foglia Barbisin -. Quando ancora veniva praticata l’agricoltura erano stabili utilizzati dalle famiglie, poi c’è stato un disinteresse generalizzato. Addirittura ancora oggi in alcuni casi è difficile risalire ai proprietari, alcuni sono morti da tempo e l’intestazione non è stata aggiornata».
Sul gruppo Facebook di Coggiola c’è chi chiede di rispettare i vecchi ruderi e non abbatterli, chi propone di cercare i fondi per recuperarli con un ritorno alle origini. Ma la prima questione da superare è che appunto questi edifici in alcuni casi non hanno un proprietario facilmente individuabile.
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