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Bimba morta a Crevacuore, ecco perché è stato assolto il conducente dell’apecar

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Bimba morta a Crevacuore, ecco perché è stato assolto il conducente dell'apecar

Bimba morta nell’incidente con l’apecar: a distanza di due anni si è tenuto il processo.

Bimba morta nell’incidente

Due anni fa, la tragedia scosse la Valssera: la piccola Assia, di soli due anni, morì in un incidente. La bimba stava uscendo di casa con i cugini. A un certo punto si allontanò di pochi metri arrivando fino alla strada, proprio in quel momento stava giungendo una Ape Car condotta da un anziano che inchiodò subito. Il mezzo si rovesciò finendo addosso ad Assia. Sul posto arrivò il 118, i medici cercarono di rianimarla. La portarono d’urgenza all’ospedale di Borgosesia, ma la piccola morì. Per la comunità di Crevacuore fu una tragedia. In tanti si strinsero attorno alla famiglia che viveva in paese da qualche tempo, prima i genitori avevano vissuto per un periodo anche a Pray. Il corpo della piccola Assia venne poi trasferito in Marocco dove è stata seppellita. Fu una tragedia, un attimo di distrazione, che può capitare, e la piccola di due anni riuscì ad arrivare fino alla strada proprio mentre stava transitando il motocarro.

Il conducente

Era il 2019, a distanza di due anni nei giorni scorsi è arrivata la sentenza in seguito alle indagini aperte dai carabinieri. A finire sul banco degli imputati fu l’anziano guidatore dell’ApeCar, un uomo di Postua, accusato di omicidio stradale e la zia di Assia accusata di omicidio colposo. La bambina era infatti sotto la sua custodia.
L’anziano, rappresentato dagli avvocati Beatrice Novelli e Nicola Bruno, è stato assolto dal giudice Claudio Passerini. La pubblica accusa aveva chiesto invece nei suoi confronti una condanna a un anno di reclusione. Ma i rilievi e le varie perizie hanno dimostrato che il mezzo da lui condotto stava transitando in via Garibaldi a velocità moderata. Era appena partito, l’uomo raccontò di essersi trovato la bimba davanti all’improvviso e non essere riuscito a evitarla. Era risultato negativo a tutti i test alcolemici e non ha avuto nemmeno una contravvenzione del codice stradale.

La zia

A soccorrere la piccola oltre ai parenti anche alcuni automobilisti che avevano allertato il 118 di Trivero. Gli operatori sanitari avevano tentato di rianimarla, ma per lei non c’era stato più nulla da fare.
A finire sotto processo anche la zia di Assia. Quella domenica i genitori dovevano andare a trovare un parente in ospedale e avevano lasciato la bimba con i cuginetti. Al momento dell’incidente Assia con i cugini e gli zii stavano uscendo dal cortile di un palazzo che si affaccia su via Garibaldi. La piccola sarebbe però sfuggita al controllo della zia. La donna, rappresentata dall’avvocato Marco Ferrero, invece ha patteggiato una pena di quattro mesi.

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