Attualità
Borgosesia i residenti dell’Isola aspettano ancora gli indennizzi dell’alluvione
Borgosesia i residenti dell’Isola ancora in attesa dei rimborsi dopo i danni causati dall’alluvione lo scorso anno.
Borgosesia i residenti senza rimborsi
È passato poco più di un anno dall’alluvione che colpì duramente l’Isola di Borgosesia. Le famiglie che si trovarono case, garage e cantine allagate dopo l’alluvione del 2 e 3 ottobre 2002 ancora attendono i rimborsi dalla Regione. I lavori di messa in sicurezza sono stati fatti, tutti anticipati dal Comune poi rimborsato dalla Regione.
L’amarezza dei privati danneggiati trova spazio sui social: «È passato un anno dalla passeggiata istituzionale di Comune, Provincia e Regione fatta di promesse – scrive un cittadino sul gruppo Facebook “Se di Borgosesia se” -. È passato un anno ma gli abitanti dell’Isola si sono aiutati da soli. È passato un anno e ancora non si sa se e quando arriveranno i rimborsi per i danni subiti».
Un anno dopo
«A un anno di distanza la situazione è tornata quasi alla normalità – spiega il sindaco Paolo Tiramani -. Come Comune siamo intervenuti subito anche grazie all’Aib e alla Protezione civile per la pulizia delle strade che erano invase dal fango, ma anche per mettere in sicurezza l’area». Ma Tiramani ricorda: «Dalla Regione ci è stato riconosciuto uno stanziamento di 547mila euro che andrà a coprire quanto abbiamo anticipato per pagare i lavori di messa in sicurezza più urgenti attingendo dall’avanzo di amministrazione. Gli interventi in questione sono stati il rifacimento di tratti di strada dell’anello delle frazioni alte, la ricostruzione della difesa spondale del Sesia all’altezza del parco Magni, la messa in sicurezza della parete sopra l’abitato di Vanzone, l’intervento di ripristino delle strade comunali che da Aranco e Agnona portano a Guardabosone a difesa delle condotte dell’acqua a servizio dell’ospedale cittadino». Ma anche il sindaco conferma: «E’ vero, ai privati al momento non sono stati ancora riconosciuti i ristori dalla Regione».
Danni estesi
Località Isola a Borgosesia era stata colpita pesantemente: più del novanta per cento di case e depositi aveva subito conseguenze, diverse famiglie avevano dovuto essere sfollate, notevoli i danni. E i tempi dei risarcimenti non sembrano essere brevi, tanto che diversi residenti hanno iniziato a perdere la fiducia.
Non va dimenticato che in seguito ai danni che portarono un intero rione a essere sommerso dall’acqua e dai detriti ci sono anche delle cause in corso. Tutto ruota sulle responsabilità per la fuoriuscita dell’acqua dal canale di derivazione che affianca il rione. Il Comune ha chiesto il risarcimento da parte della ditta concessionaria, così come diversi privati attraverso le rispettive assicurazioni per gli ingenti danni subiti. Per contro, l’azienda ha richiamato altre responsabilità estranee al proprio operato. Sarà il tribunale di Milano a dover dirimere la questione.
La notte dell’alluvione
La notte tra il 2 e 3 ottobre 2020 per gli abitanti del rione Isola fu un vero incubo. L’acqua uscì dal canale e invase con il fango le strade, entrò nelle case. Erano state ore di paura, la gente iniziò a mettere in salvo quello che poteva portandolo ai piani superiori. C’è chi ha avuto le auto completamente da rottamare, chi la casa danneggiata. Nessuno si aspettava una devastazione del genere.
Si attivarono subito i soccorsi dai vigili del fuoco alla Protezione civile alle forze dell’ordine. Decine di persone furono costrette a lasciare la propria casa. Nei giorni successivi la situazione era disastrosa. I volontari Aib andarono avanti per giorni a lavorare dandosi il cambio continuamente. Arrivò anche il presidente della Regione Alberto Cirio a rendersi conto della situazione con l’assessore Marco Gabusi. Toccò con mano la situazione, molte persone lo invitarono in casa a vedere com’era la situazione.
Tra i tanti residenti colpì anche la storia di un uomo che appena pochi giorni prima dell’evento alluvionale aveva firmato dal notaio l’atto di acquisto di una casa proprio all’Isola. Se la ritrovò completamente invasa di fango al piano terreno con la terra che arrivava fino al davanzale. Anche le aziende della zona vennero duramente colpite con i macchinari danneggiati e i capannoni invasi dall’acqua.
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