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Borgosesia ricostruite le scogliere del parco Magni distrutte dall’alluvione

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Borgosesia ricostruite

Borgosesia ricostruite le difese spondali nella zona del parco Magni: erano state distrutte dall’alluvione di ottobre.

Borgosesia ricostruite le scogliere

Le scogliere che sorgevano lungo il fiume nella zona del parco Magni sono state ricostruite. Le strutture erano state distrutte dall’alluvione di inizio ottobre. Nella stesso tratto fluviale, sono in corso verifiche al ponte di Aranco per programmare alcuni interventi di consolidamento alla struttura. Il parco Magni è risultata una delle aree più colpite dell’ondata di maltempo di tre mesi fa. Numerosi erano stati i danni all’interno dell’area verde, con la caduta di diversi di alberi e danneggiamenti ai giochi dell’area riservata ai bambini, ma soprattutto ne aveva fatto le spese il tratto di scogliera a protezione del parco a ridosso del ponte di Aranco, con muri fortemente danneggiati se non del tutto erosi. L’intervento di ricostruzione è stato messo in cantiere con carattere di urgenza, la ditta incaricata ha lavorato nell’alveo del fiume per riportare allo stato originario i tratti di muro e le difese spondali.

Il ponte

Conclusa l’opera, l’attenzione si è spostata al vicino ponte di Aranco per valutare la necessità di dover avviare un lavoro di consolidamento: «Stiamo procedendo a una verifica anche con l’ausilio di un drone – conferma l’assessore ai lavori pubblici Fabrizio Bonaccio -. In effetti sembra ci siano alcune cose da sistemare, non urgenti ma che richiedono comunque di non essere trascurate. Attendiamo gli esiti dei controlli, per stabilire come intervenire, e i costi necessari. Un finanziamento è già stato chiesto per coprire le spese». Se all’altezza del parco Magni, i lavori sono stati eseguiti, è invece uscita dalla procedura di pronto intervento l’area della Guardella dove pure a inizio ottobre si era verificato il cedimento di una parte della scogliera in seguito alla piena del torrente Sessera: «I tecnici della Regione non hanno ravvisato una situazione di rischio immediato – spiega Bonaccio -. Tutto quanto riguarda la difesa spondale della Guardella resta comunque inserito in un progetto più ampio che riguarda l’intero corso del torrente Sessera e coinvolge il territorio di più comuni».

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