Attualità
Borgosesia, una comunità che sto scoprendo giorno dopo giorno. Parla il nuovo parroco
Borgosesia, una comunità varia e attiva: le prime impressioni del nuovo parroco don Gianluigi Cerutti.
Borgosesia, una comunità da scoprire
Don Gianluigi Cerutti, parroco di Borgosesia, nei primi due mesi del suo mandato ha avuto modo di incontrare tante persone. In questi primi sessanta giorni il sacerdote borgomanerese ha iniziato a conoscere la comunità, visitando strutture e incontrando alcune delle realtà associative locali. «Venerdì saranno due mesi esatti dalla festa di inizio catechismo in oratorio – racconta il sacerdote -, una celebrazione bellissima in cui mi sono presentato e sono stato accolto dalla comunità di Borgosesia. Dopo quasi due mesi, posso confermare la calorosa accoglienza. Queste prime settimane sono state intense, ricche di incontri e di reciproca conoscenza».
Una realtà complessa
Il primo anno di un sacerdote (e ancora di più per un parroco) in una nuova città è orientativo. «La realtà di Borgosesia è una realtà complessa, plurale. Ci sono molte chiese, altrettante associazioni, tante frazioni. Sono stato accolto bene da tutte queste. Ho un’impressione di Borgosesia molto favorevole, è animata da un clima molto vivace. Ne sono un esempio i ragazzi e i collaboratori che vivono l’oratorio. Sebbene a occuparsi dei giovani ci sia il coadiutore don Massimiliano Cristiano, insieme al diacono don Daniel Corrias e al seminarista Federico, mi fa piacere partecipare al sabato sera per un momento di preghiera con i ragazzi, e poi cenare con loro. Settimanalmente, inoltre, incontro gli ospiti della casa di riposo Sant’Anna, per celebrare messa o anche solo per una visita. Sento che è vissuto anche dalla direzione, dai dipendenti e dai volontari come un momento importante, e ne sono contento».
I volontari
Don Gianluigi ha già incontrato anche le volontarie della Caritas, quelli di Azione cattolica e il gruppo San Vincenzo. Ha visitato la Casa di prima accoglienza “Giovanna Antida”, e presto andrà alla Casa di accoglienza per mamme e bambini di Valbusaga. «Ho voluto presentarmi e farmi vedere anche all’ospedale Santi Pietro e Paolo – continua il parroco -. Qui ho incontrato il direttore medico di presidio dottor Federico Scienza, che ho trovato molto cordiale e disponibile. Per la sanità è un momento complesso, ma volevo dare un segnale di attenzione e di presenza, mostrandomi disponibile, pur nel rispetto delle norme vigenti».
La città di Borgosesia è composta da otto realtà parrocchiali: «Ho già avuto modo di celebrare messa in tutte le chiese parrocchiali – aggiunge don Cerutti -. Inoltre ogni sabato pomeriggio, a rotazione, celebriamo messa già festiva in una chiesa delle frazioni alte. Pian piano riuscirò a incontrare anche tutte le piccole comunità di frazione. Sto scoprendo realtà molto belle, non solo da un punto di vista artistico, ma anche umano. Ci sono molti volontari che si dedicano alla cura delle nostre chiese».
Vicario territoriale
Poco dopo la notizia del suo trasferimento a Borgosesia, don Gianluigi ha ricevuto anche l’incarico di vicario territoriale per la Valsesia. In precedenza era stato vicario episcopale per il clero, e prima ancora segretario del vescovo Renato Corti. «Grazie al ministero precedente avevo già potuto conoscere la maggior parte dei sacerdoti della nostra diocesi. Il mio ruolo attuale, invece, è quello incontrare e confrontarmi con i parroci e gli altri sacerdoti della Valsesia: restare in contatto con loro, offrire sostegno e attenzione a chi è anziano, malato o ha qualche difficoltà. Proprio lo scorso martedì abbiamo fatto un ritiro di preparazione all’Avvento con tutti i sacerdoti della Valsesia, ospitato nel nostro oratorio».
Le unità pastorali
Il territorio della Valsesia raccoglie infatti quattro Unità pastorali missionarie: alta Valsesia, Borgosesia, Romagnano e bassa Valsesia. Ognuna di queste guidata dal proprio parroco: «Sento molto il sostegno delle altre Unità pastorali missionarie, dei tutti i sacerdoti e dei coadiutori che sono con me a Borgosesia. Ringrazio quindi in particolare don Roberto, don Giancarlo, don Massimiliano, padre Joseph e padre Raymond. Un sentito grazie anche ai membri del Consiglio pastorale parrocchiale e del Consiglio degli affari economici parrocchiali, tra le prime realtà che ho incontrato e che sono due organismi molto importanti, non solo per il ruolo che hanno, ma anche per l’aiuto che mi danno personalmente».
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