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Boschi valsesiani sperimentano una gestione senza CO2

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Boschi valsesiani sperimentano una gestione senza CO2. Possibili anche le ricadute turistiche.

Boschi valsesiani sperimentano una gestione senza CO2

Un’area boschiva del monte Tovo e un’altra nella zona del vallone d’Otro sono le due zone scelte in Valsesia per un progetto innovativo. L’intenzione è quella di valorizzare il patrimonio boschivo gestendo allo stesso tempo, in modo sostenibile, le emissioni di anidride carbonica (CO2).

Il progetto si intitola “L’energia del bosco”, ed è stato presentato l’altro giorno ad Alagna e vede coinvolti Leroy Merlin, gruppo specializzato nei servizi per la casa, e (Ri)generiamo, impresa benefit.

Primo progetto sostenibile

È il primo progetto in Italia a introdurre un accordo decennale dove la gestione forestale non è finalizzata solo a produrre legname. Il duplice scopo è infatti sviluppare servizi ecosistemici forestali che avranno come obiettivo la riduzione delle emissioni nocive. Inoltre si promuove il turismo sostenibile e incrementare la biodiversità.

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Il progetto ha come ulteriore obiettivo la creazione di opportunità economiche e sociali per i territori coinvolti e le loro comunità locali. «Un bosco sano, curato e gestito in modo consapevole e sostenibile può creare opportunità a livello professionale e turistico».

In cosa consiste

In concreto, al Tovo e nella valle dell’Otro saranno attivate una serie di iniziative per incrementare l’assorbimento di anidride carbonica delle foreste (o la sua non emissione). Tra queste, per esempio, l’allungamento dei tempi di taglio del bosco, l’individuazione di aree destinate alla libera evoluzione delle specie animali e vegetali e sistemi di prevenzione degli incendi boschivi.

Queste attività sono pianificate da Monte Rosa Foreste, l’associazione valsesiana che unisce le aziende della filiera forestale. E la realizzazione pratica degli interventi nell’area del Monte Tovo sarà a cura dall’azienda agricola Il Faggio Rosso, proprietaria del bosco. Il Consorzio di Otro, invece, seguirà le attività delle foreste nel Vallone d’Otro.

Buone ricadute economiche

L’iniziativa ha già prodotto i primi risultati. La legna di castagno proveniente dai boschi del Monte Tovo gestiti da Il Faggio Rosso, sarà acquistata da Aschieri De Pietri, azienda specializzata in pallets e imballaggi di legno. La collaborazione prevede, in fase iniziale, l’acquisto tra le 15 e le 30 tonnellate di legna per la realizzazione di pali da giardino e materiali per l’arredamento.

Le prime iniziative attivate nei boschi del Monte Tovo e del Vallone d’Otro corrispondono a un equivalente di circa 20mila tonnellate di CO2 stoccate o non emesse nei prossimi dieci anni.

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