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Caso Cognetti: sulle dichiarazioni dello scrittore il “taccone” di Radio Deejay. ASCOLTA L’AUDIO

Ieri i due conduttori hanno dedicato otto minuti a parlare bene della Valsesia.

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Caso Cognetti: sulle dichiarazioni dello scrittore il “taccone” di Radio Deejay. Ieri i due conduttori hanno dedicato otto minuti a parlare bene della Valsesia.

Caso Cognetti: sulle dichiarazioni dello scrittore il “taccone” di Radio Deejay

Calma: la Valsesia non è quella sorta di piovosa periferia urbana e industriale che si poteva capire ascoltando l’intervista dello scrittore Paolo Cognetti. Dopo la bufera sollevata martedì mattina dall’autore de “Le otto montagne”, nella mattinata di ieri, mercoledì 22 novembre, i due conduttori Linus e Fabio Savino si sono sentiti in dovere di correggere il tiro.

E sono andati in onda con un servizio di otto minuti intitolati “Viva la Valsesia” e interamente dedicato alla questione. «Ieri abbiamo ospitato uno scrittore “specializzato” nelle montagne e ci ha raccontato del suo nuovo libro, un giallo, una storia cupa. Non ha potuto ambientarlo nella sua valle, perché troppo soleggiata e luminosa. E parlando del posto scelto invece per ambientare la sua storia, ha parlato della Valsesia».
Clicca qui per ascoltare il servizio.

«Si dice sporco” ma si deve intendere “vissuto”»

Così introducono il caso. E proseguono. «Lo scrittore ha parlato della Valsesia in un modo che ai residenti non è piaciuto per nulla. In particolare, tra i vari aggettivi per descrivere il luogo ha anche usato la parola “sporco”» Ma secondo loro «non vuol dire sporco nel senso classico, ma è l’equivalente di “vissuto”. In generale, è chiaro che quello che ha detto Cognetti, preso così, può apparire un po’ forte… Poi mi immagino il passaparola, ne è uscita una tragedia. Addirittura il presidente dell’Unione montana ha ipotizzato la possibilità di una denuncia…»

E raccontano anche delle proteste arrivate in radio: «Un amico della valle mi ha detto che la Valsesia non è conosciuta come “il pisciatoio d’Italia”, ma “la valle più verde d’Italia”. In effetti, lo vedi anche sei fai ricerche su Google. Poi, è vero, non ci sono cementifici o cave. Al limite, le Cave erano una discoteca molto conosciuta all’ingresso della valle».

La lettera di Cognetti

Ieri sullo stesso tema è anche arrivata una lettera aperta del diretto interessato, Paolo Cognetti: la potete leggere sulle pagine di Notizia Oggi.

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1 Commento

1 Commento

  1. pierluigi boscarolo

    23 Novembre 2023 at 16:56

    C0ndivido le prese di posizione nei confronti del signor Cognetti,io sono un alpino della sez. Valsesiana e socio del CAI Valsessera,collaboro alla manutenzione dei sentieri delle mie valli.sentire certe castronerie,mi indigna assai.Per quanto mi riguarda del libro in questione me ne faccio un baffo,e comunque e doveroso che facciamo sentire la nostra voce.

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