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Cento ictus in meno nel Biellese grazie alla prevenzione

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Cento ictus in meno nel 2018 rispetto al 2017. È un trend in discesa quello registrato all’interno dell’Asl di Biella che emerge dai dati diffusi dalla struttura di neurologia diretta dal dottor Graziano Gusmaroli.

Cento ictus in meno

I numeri: 510 casi nel 2017 e 411 nel 2018. Un 20% in meno che ha ancor più valore perché contestualizzato in un  momento storico in cui non vi è stato né un calo incisivo della popolazione, né diverse localizzazioni di ricovero per gli ictus.  Due gli aspetti da tenere in considerazione e che più hanno inciso sul raggiungimento di tale risultato: la prevenzione primaria e secondaria.  Grazie a una sinergia sempre più forte tra specialisti e medici di medicina generale si è, infatti, diffusa la cultura dell’ictus che trova forza in un controllo stringente dei fattori di rischio, in particolare l’ipertensione, e nel monitoraggio dei  soggetti ipertesi  affinché vi sia una buona aderenza alla terapia.
I dati mostrano un sensibile calo sia dei primi eventi sia delle recidive: si è quindi ridotto anche  il numero di coloro che, dopo aver avuto un primo episodio ischemico o emorragico, incorrono in una ricaduta. Ciò è da attribuire a più fattori, ma sicuramente il più importante è la straordinaria integrazione interdisciplinare con le altre specialità interessate che permette una più incisiva diagnostica delle cause dell’ictus e quindi di intraprendere la miglior strategia di prevenzione, meglio di profilassi, quasi calibrata sul singolo soggetto.

La neurologia dell’Asl di Biella ha inoltre consolidato un percorso di cura in cui i pazienti – in base alla gravità  – vengono subito candidati a terapia con trombolisi nell’ambito della nostra stroke unit oppure successivamente indirizzati ai centri di riferimento  qualora sia possibile l’intervento per asportare l’ostruzione (trombo) da un vaso arterioso; a seguire il lavoro di équipe con l’integrazione di più competenze e specialità multidisciplinari per analizzare dettagliatamente il soggetto ed iniziare le varie profilassi, efficaci anche grazie all’utilizzo di nuovi farmaci anticoagulanti.

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