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«Centro intasato di auto? Non è il bene di Borgosesia»
«Centro intasato di auto? Non è il bene di Borgosesia». Sul tema della viabilità in piazza Mazzini, riceviamo e pubblichiamo le riflessioni di un lettore
«Centro intasato di auto? Non è il bene di Borgosesia»
Scrive un lettore: «Leggo che l’esito dell’incontro avvenuto pochi giorni fa all’Ascom tra commercianti e liberi professionisti di Borgosesia è stato quello principalmente di maturare la richiesta di riaprire piazza Mazzini alle auto: confesso che le aspettative che avevo erano molto diverse.
Se da una parte è vero che piazze e vie con esercizi commerciali in difficoltà devono essere oggetto di grande attenzione da parte dell’amministrazione, dall’altra è impensabile che la soluzione sia tornare a congestionare il centro cittadino con le auto come avveniva negli anni Settanta, occupando spazi che potrebbero essere ben più proficuamente utilizzati. Piazza Mazzini fu già sfregiata quasi irrimediabilmente qualche decennio fa con l’abbattimento dei portici della Galleria Frascotti sostituiti da un edificio inadeguato per forma, dimensioni e nel nome: è ora di avere una visione diversa, moderna, di rilancio proprio per evitare che la piazza muoia.
Le città che possono felicemente entrare nella classifica di quelle con la migliore qualità della vita sono passate attraverso una riqualificazione urbanistica che ha posto tra gli obiettivi principali la vivibilità dell’ambiente urbano, la presenza di spazi verdi e la loro accessibilità, la drastica riduzione del traffico e dell’inquinamento atmosferico. Questa è la direzione da prendere, oggi, con forte determinazione».
«Borgosesia ha grandi potenzialità»
Borgosesia ha grandi potenzialità; l’imprenditoria locale ha la possibilità e la responsabilità di farle emergere, sia incalzando l’amministrazione con proposte costruttive ma soprattutto diventando fucina di iniziative innovative ed ambiziose: così facendo non potrà che trarne beneficio.
Altre riflessioni si fanno spazio. E’ corretto pensare che la crisi di cui si lamentano gli esercizi sulla piazza sia principalmente dovuta all’introduzione dell’area pedonale? Ho in mente attività commerciali che, in valli laterali della nostra bella Valsesia, non servite da strada carrozzabile, hanno difficoltà a gestire la grande quantità di prenotazioni. E ancora, si è tenuto conto di quanto la piazza offre durante le manifestazioni che la vedono protagonista e di cui certamente non possono godere le aree di Borgosesia più periferiche? Si pensi per esempio al fiume di persone presente durante le sfilate di Carnevale dei giorni scorsi: si è fatto tesoro di tutti questi contatti attraverso un’efficace azione di marketing (buoni sconto, inviti, caffè omaggio) che punti a riportare i turisti in città anche al di fuori del Carnevale?
Le proposte del lettore
Borgosesia è nostra. Vi sono innumerevoli associazioni culturali, sportive e di altra natura; il territorio è patrimonio dell’Unesco; la primavera è alle porte e c’è una piazza da riempire: alle 16.30 terminano le lezioni e studenti in cerca di merenda si riversano nelle strade, una bella occasione per proporre prodotti locali su tavole imbandite; gli allievi della scuola media musicale potrebbero allietare la cittadinanza cimentandosi in brevi concerti acquisendo così esperienza nell’affrontare il pubblico, vale lo stesso per aspiranti attori e pittori; il comitato Carnevale, coordinandosi con l’associazione Supervulcano, potrebbe divulgare l’arte della cartapesta rappresentando in scala la storia geologica del supervulcano; aggiungiamo le attività sportive con partite di pallavolo, basket, calcetto; e così via, tutto rigorosamente da svolgersi all’aperto nella piazza principale della nostra Borgosesia che, trasformandosi in vetrina di tutta la Valsesia, deve ambire a catturare l’attenzione di chi valsesiano ancora non è. Questi pochi metri quadrati di piazza Mazzini dovranno essere contesi fra vari potenziali avventori. Detto questo, senza sacrificare quasi nulla dell’area pedonale, intervenendo con qualche piccola modifica nel disegno dei posteggi, se ne potrebbe ricavare qualcuno in più rendendoli anche maggiormente funzionali: per esempio restringendo il passaggio pedonale sul lato della farmacia Cerra e collocandoli a lisca di pesce si riuscirebbe anche a riportare il percorso delle auto sopra al nuovo “carretto” anziché, come è attualmente, sbilanciato su un lato.
«Borgosesia ha bisogno di uno scatto di orgoglio»
In sintesi Borgosesia ha bisogno di uno scatto di orgoglio che porti ad un generale saldo di qualità e di ambizione. In ogni caso, l’amministrazione dovrà operare nell’interesse dell’intera collettività ed è certo che molti, soprattutto le famiglie con bambini, saranno fortemente disincentivati dall’utilizzo di un centro cittadino pervaso dalle auto».
Claudio Antonini
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