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Chef Riccardo Carnevali in visita alla “casa delle pentole” di Varallo

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Chef Riccardo Carnevali

Chef Riccardo Carnevali a Parone per fare visita al suo professore: il professionista di Vigevano, infatti, ha studiato a Varallo.

Chef Riccardo Carnevali torna in valle

Varallo accoglie un ex studente: ha fatto ritorno in Valsesia lo chef Riccardo Carnevali, volto della “La prova del cuoco” su Rai1. Nei giorni scorsi lo chef pavese originario di Vigevano, classe 1985, ha raggiunto Parone per riabbracciare il suo storico prof dell’istituto Alberghiero, Aniello Palladino, che abita nella frazione varallese. Una sorta di “ritorno alle origini” per lo chef lomellino, dal momento che proprio all’Ipssar “Pastore” di Varallo Carnevali si è diplomato anni fa a pieni voti. Lì, tra le mura del Pastore, ha acquisito le basi per la sua carriera professionale che l’ha portato ad aprire la sua prima azienda a 23 anni (Carnevali non ha un ristorante ma una società di consulenza nel settore food), a diventare docente e divulgatore di cucina e, da un po’ di tempo, anche a far parte del cast di chef della trasmissione “La Prova del cuoco” su Rai1.

La casa delle pentole

Durante l’uscita estiva a Parone non poteva mancare una visita alla “casa delle pentole”, l’edificio che Pietro Bondetti, vice sindaco di Varallo, originario della frazione, ha trasformato in scrigno del passato. Sono centinaia gli oggetti di uso quotidiano, ormai in disuso, alcuni anche secolari, che tappezzano la facciata, le balconate della casa e i suoi interni. «Il professor Palladino ha voluto accompagnare lo chef Carnevali a visitare la mia collezione di vecchie pentole e oggetti del passato – racconta Bondetti -, cosa che mi ha fatto molto piacere. E’ stato bello anche vedere la meraviglia negli occhi dello chef che conosco e stimo per averlo visto diverse volte su Rai1. Carnevali è rimasto veramente sorpreso nel vedere un edificio del genere. Si tratta di una vecchia casa che nel tempo ho recuperato e trasformato in una sorta di museo del passato contadino. E devo dire che piace molto. Chi visita Parone non esita infatti a fermarsi a scattare una foto, facendo sempre un sorriso».

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