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Cimice asiatica è ancora un flagello in Piemonte: si tifa per la vespa samurai
Cimice asiatica è ancora un flagello in Piemonte: si tifa per la vespa samurai. Prosegue in Piemonte l’attività del Tavolo di lavoro per la lotta alla cimice asiatica, un’emergenza fitosanitaria che continua a colpire duramente l’agricoltura piemontese.
Cimice asiatica è ancora un flagello in Piemonte
Come riporta Prima Chivasso nel 2021 dovrebbe proseguire l’attività di rilascio del parassitoide oofago Trissolcus japonicus (vespa samurai) sul territorio nazionale e quindi anche in Piemonte, se il Ministero dell’Ambiente valuterà positivamente il dossier presentato dalle Regioni e Province autonome a seguito dei lanci del 2020. Continueranno inoltre i rilievi per monitorare la diffusione del parassitoide, a seguito dei primi lanci realizzati nella scorsa estate. Al tempo stesso proseguirà lo studio di altre strategie di difesa.
Il monitoraggio
Per quanto riguarda l’azione di monitoraggio quantitativo della popolazione di Cimice asiatica, nel 2020 sono stati tenuti sotto controllo 80 siti di cattura grazie ai quali è stato possibile stimare un’effettiva diminuzione della popolazione di Halyomorpha halys rispetto al biennio 2018 -2019. Tuttavia questo non deve far abbassare la guardia ed è necessario comunque creare un fronte comune per difendere le produzioni agrarie.
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E’ emerso che le specie coltivate più colpite da questa emergenza sono melo, pero, actinidia, pesco e nocciolo, meno invece susino e ciliegio.
Nel 2020 è stato effettuato il rilascio di Trissolcus japonicus (vespa samurai), antagonista naturale della cimice asiatica, in 100 siti del Piemonte, nell’ambito del Programma nazionale di lotta biologica che ha visto la introduzione del parassitoide in 712 siti totali in Nord Italia.
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