Attualità
Code di pensionati in attesa davanti alla Posta: protesta a Maggiora
Code di pensionati alle Poste di Maggiora: il sindaco protesta.
Code di pensionati in Posta
Il sindaco di Maggiora, Roberto Balzano, chiede la riapertura delle Poste a tempo pieno. Il primo cittadino riscontra infatti un disservizio nell’ufficio postale del paese, dove la riduzione dei giorni di apertura da sei a tre settimanali sta provocando lunghe code agli sportelli, soprattutto nelle giornate di erogazione delle pensioni. Dopo una prima segnalazione da parte del primo cittadino, l’azienda ha risposto sostenendo che «l’emergenza sanitaria ha visto ancora una volta Poste Italiane offrire un sostegno concreto all’intero territorio nazionale, garantendo i propri servizi nel costante rispetto della tutela della salute dei propri lavoratori e dei cittadini».
LEGGI ANCHE: Pray code davanti alle Poste ancora a orario ridotto: si arrabbia il sindaco
Le code
Ma tale linea di difesa a Balzano non è sembrata soddisfacente, inducendolo a riscrivere, questa volta chiedendo una soluzione concreta al problema. «Mi spiace constatare che il rispetto dei cittadini, come scrivete, non ci sia», sostiene il sindaco maggiorese nella sua recente missiva. «Volete chiudere gli occhi e non vedere le persone anziane in coda al freddo o sotto la pioggia, davanti agli uffici postali? Ovvio che, se riducete il numero di giorni in cui gli uffici sono aperti, procurate code e assembramenti, lamentele e disagi. Sono mesi ormai che la situazione continua a protrarsi e non vediamo una soluzione da parte vostra», prosegue Balzano. Il giorno della stesura della sua lettera sono state contate ben 15 persone in attesa su due file, lungo una strada trafficata, alla faccia delle misure sanitarie contro il virus.
Consegna anticipata
Poste italiane ha comunicato che anche per gennaio è stato disposto l’anticipo della corresponsione delle pensioni, distribuendole tra gli ultimi giorni dell’anno e i primi del 2021 «per venire incontro alle esigenze, riducendo i disagi di alcune delle persone più fragili delle nostre comunità». Inoltre, l’azienda ricorda che è ancora in vigore la convenzione stipulata con l’Arma dei carabinieri, in base alla quale i pensionati di età pari o superiore a 75 anni possono richiedere, delegando al ritiro i Carabinieri, la consegna della pensione a domicilio. «Volete fare un gesto di rispetto verso i cittadini a cui dovete un servizio? Aprite come prima sei giorni alla settimana», è però la precisa richiesta di Balzano, il quale afferma di aspettarsi un riscontro in breve tempo.
LEGGI NOTIZIA OGGI DA CASA: IL TUO GIORNALE COMPLETO IN VERSIONE DIGITALE
Continua a leggere le notizie di Notizia Oggi Borgosesia e segui la nostra pagina Facebook