Attualità
Coggiola indagini di nuovo arenate sulla sorte di “Carlin”
Coggiola indagini ferme: al momento non è possibile sapere se l’osso umano ritrovato vicino al torrente Strona appartenga a Giancarlo Angelino, scomparso sei anni fa.
Coggiola indagini ferme
Al momento non c’è nessuna svolta nel caso di sparizione di Giancarlo Angelino, per tutti “Carlin”, di Coggiola. Ad alimentare la speranza di potere sapere qualcosa di certo sulla sorte del coggiolese è stato un femore umano ritrovato ad agosto in riva al torrente Strona. I carabinieri avevano perlustrato tutta la zona in cerca di altre parti del corpo senza successo, anche l’esame dell’osso ritrovato non ha dato la certezza sull’appartenenza al “Carlin”. Dovrebbe esserci un supplemento di indagine, ma al momento la procura di Vercelli, competente per territorio, sembra non abbia disposto ulteriori attività.
La scomparsa
A Coggiola in tanti sono convinti che quell’osso appartenga all’uomo scomparso ormai sei anni fa. Come si ricorderà, era l’agosto del 2014 quando Giancarlo Angelino salì sulla vetta del monte Barone partendo da Coggiola, e da qui chiamò la zia per salutarla e dirle che sarebbe rientrato. Poi di lui si persero le tracce. Lo cercarono per settimane senza alcun riscontro, vennero coinvolti gli uomini del Soccorso alpino, carabinieri, ma anche vigili del fuoco, oltre ad amici e volontari. Nulla. Era come se fosse sparito nel nulla.
Nessun indizio
Tutti questi anni sono passati di fatto in silenzio. Nessuno, nonostante l’importante presenza di escursionisti nel periodo estivo sulle pendici del monte Barone, ha mai notato o trovato nulla di particolare. Fino allo scorso agosto quando una coppia nella zona del torrente Strona trova un femore umano. La zona viene perlustrata palmo a palmo, ma non salta fuori nulla a parte ossa di animale. Da una prima analisi dell’osso si scopre che il femore ha una protesi e, secondo gli amici, Giancarlo Angelino era stato operato alla gamba anni prima. Inoltre in zona non erano scomparse altre persone al di là del coggiolese negli ultimi anni.
Il riconoscimento
Però le indagini si sono fermate lì. Si sperava che qualcosa in più la protesi collegata all’osso potesse dire e invece non è arrivata ancora l’ufficialità del riconoscimento. Tra l’altro quel pezzo di corpo potrebbe essere arrivato sullo Strona chissà come e da dove. Di “Carlin” ancora una volta non rimane che il ricordo, sperando che le indagini possano concludere per dare la certezza a parenti e agli amici che continuano a ricordare il coggiolese amante delle camminate sul monte Barone.
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